Cavani e la violenza sulle donne
di Mirella Poggialini da L'Avvenire del 29 marzo 2012

In onda su RaiUno "Troppo amore", il primo di quattro film che affrontano il tema della violenza sulle donne

Il titolo, Troppo amore, contiene un errore, perché non di amore si tratta, nella storia del film tv di Liliana Cavani che Raiuno ha mandato in onda martedì sera, ma di istinti e magari di passione, che implica possesso e uso, non certo dedizione e comprensione. E la regista, con la mano ferma che le è propria, ha raccontato una storia di "normale" atrocità, garantita dalla veridicità della vicenda tratta dalla cronaca, magari colorendo con eccessiva insistenza le scene in cui la suddetta passione, fra la giovane e confusa studentessa e il gentile professore che si anima di brutalità bestiale, si manifesta senza reticenze. E anche le scene crudeli di feroci pestaggi hanno forse allontanato parte del pubblico, che si è limitato – si fa per dire – a 4.922.000 spettatori, share 18,14%, comunque vincendo la serata. La violenza sulle donne che si attiva dopo separazioni e abbandoni, vissuti come offese e rapine, fa parte degli accadimenti quotidiani ai quali ci si abitua come a inevitabili situazioni: e mentre si sbandiera una supposta parità fra i due sessi, e ci si apre a compiacenti accettazioni di trasgressioni di ogni genere, sembra che la condizione della donna, altro che quote rosa, sia regredita nettamente, venuti meno il rispetto e il ritegno che tengono a bada gli istinti. Bene interpretato dalla vittima, Antonia Liskova, meno da Massimo Poggio, più grezzo, il film prodotto da Claudia Mori ha rispecchiato uno dei tanti aspetti della crisi attuale lasciando aperto uno spiraglio di speranza (lei sopravvive all'ultima aggressione, lui è condannato) e suscitando rabbia e pena insieme. Soprattutto pensando all'indifesa debolezza della protagonista, incline a una tolleranza che ben dice della sua incapacità di capire e del residuo nostalgico di sentimenti: quando il soccorso può soltanto arrivarle, al di là della comprensione di familiari e di amici, da una denuncia ferma e immediata.
 
Mirella Poggialini