"L’agricoltura delle donne. Per una nuova idea di crescita"
di Alessandra Tazza, Comitato Organizzativo e volontaria della Fondazione Nilde Iotti

Si svolgerà a Roma l’11 aprile prossimo, al centro congressi di Eataly, un incontro organizzato dalla Fondazione Nilde Iotti,  con  “Noi donne” media partner, sul tema “L’agricoltura delle donne. Per una nuova idea di crescita”.

Da diversi anni la realtà agricola italiana vede come protagoniste le donne. Mentre sono circa 400.000 le donne che trovano occupazione nel settore agricolo come lavoratrici dipendenti  ben il  30% delle imprese agricole italiane è condotto dalle donne e, quel che più conta, moltissime di loro si affermano, con elementi di grande dinamicità, sia in settori tradizionali come ad es. l’olio e il vino, sia nelle nuove forme che sta assumendo l’agricoltura della multifunzionalità: dall’agriturismo alla cura del territorio, dalla trasformazione e vendita diretta dei prodotti  all’agricoltura sociale.
Certo non mancano i problemi, fortemente acuiti dalla crisi attuale : dalle difficoltà di accesso al credito ad una burocrazia soffocante, dalla conciliazione tra lavoro e vita familiare complicata da un più difficile accesso ai servizi in area rurale alla scarsa rappresentanza nei luoghi decisionali.
Tuttavia questa nuova presenza femminile rappresenta un reale valore aggiunto che si concretizza nella capacità di valorizzare e diversificare l’attività agricola, nella risolutezza con cui generalmente le donne conducono le imprese, nella loro capacità relazionale e nel legame forte con il territorio, nel loro essere lo snodo flessibile ed intelligente di strategie familiari ed imprenditoriali capaci di guardare al futuro.
Probabilmente non è un caso che l’affermarsi di una nuova imprenditoria femminile si intrecci con un processo, in atto da qualche tempo, che porta l’agricoltura italiana a coltivare sempre più i valori della qualità, della tutela del territorio, della cura del paesaggio, della valorizzazione di saperi antichi.
Non ci pare quindi fuori luogo riflettere su questo intreccio, da una parte valorizzando le caratteristiche di questo protagonismo femminile, che costituisce di per sé un elemento di innovazione nell’economia agricola e dall’altra riflettendo su quali sono o possono essere gli elementi di una nuova idea di crescita che sono contenuti nel fare agricoltura oggi.
La crisi che stiamo vivendo assume caratteri veramente inediti anche per come sono vissuti dalle persone nella loro quotidianità. La sensazione è che essa rappresenti una sorta di spartiacque tra il modello di sviluppo che stiamo ancora vivendo e qualcosa in divenire di cui non riusciamo bene a scorgere i tratti.
Forse anche il “mondo” agricolo, inteso come insieme di economia, culture, ambiente, relazione tra uomo e natura, può contribuire a  dare delle risposte.
Alessandra Tazza