“Nuove schiavitù e diritto penale”. La Fondazione Iotti presenta il libro di Paola Scevi. Bindi: “Organizzazioni della tratta sono come mafia”

Appuntamento a Roma il 21 maggio alle ore 16,30 presso la Sala Aldo Moro della Camera dei Deputati.Difronte alle atroci tragedie che distruggono vite umane nei nostri mari, è utile conoscere le diverse forme di tratta, schiavitù, traffico dei migranti e gli strumenti, internazionali ed italiani, per il contrasto a tali fenomeni criminosi e per una tutela effettiva delle vittime.

 

Il programma. L'intervento di Livia Turco La relazione di Paola Scevi La fotogallery dell'evento Riascolta il dibattito in poadcast su Radio Radicale

Persone  vendute, trafficate, ridotte a schiave .E, di  contro, la centralità della dignità della persona sottolineata da leggi e convenzioni internazionali, europee ed italiane, teso alla tutela delle vittime ed al contrasto dei    trafficanti di carne umana, che percorrono in parallelo le vie delle migrazioni.

 

E' l'oggetto del volume "Nuove schiavitù e diritto penale" (Giuffré Editore) che verrà presentato a Roma, presso la sala Aldo Moro della Camera dei Deputai giovedì 21 maggio alle ore 16,30.

 

Paretecipano:

On. Rosi Bindi, Presidente della Commissione antimafia,

Prof. Stefano Paleari, Rettore dell' Università di Bergamo e Presidente della Conferenza dei Rettori delle Università italiane,

On. Livia Turco, già Ministro della Salute e della Soliderietà Sociale nei governi dell'Ulivo e presidente della Fonfìdazione Nilde Iotti,

 

Coordina la giornalista Liana Milella

 

Sarà presente l'Autrice, Prof.ssa Paola Scevi, Docente di Diritto Penale internazionale e delle Migrazioni e Direttore del Master  in Diritto delle Migrazioni presso l'Università degli Studi di Bergamo.

 

"Devono essere qualificate come mafiose le organizzazioni che operano nella tratta. Credo che ci siano le condizioni per applicare il nostro 416 bis". E' quanto ha sottolineato la presidente della Commissione Antimafia Rosy Bindi. "Non tarderanno ad arrivare nelle procure siciliane le indagini sull'influenza delle mafie nei flussi migratori. E allo stesso tempo non dobbiamo avere timidezza nel definire mafiose le organizzazioni criminali che sfruttano l'immigrazione. Gli ingredienti ci sono tutti, l'associazione, i metodi intimidatori, la soggezione delle vittime".

"Le mafie - ha quindi rilevato - hanno preceduto la politica sul tema della schiavitù. Sono state capaci di capire la portata del fenomeno e il grande affare che si presenta. E' stato evidente - ha aggiunto - nelle intercettazioni di 'Mafia Capitale' quando dicevano che con gli immigrati si fanno più soldi che con la droga".

La presidente della Fondazione Iotti Livia Turco ha evidenziato "un arretrato pesante di attenzione sul tema della tratta e sull'utilizzo di strumenti a tutela delle vittime, che sono già nel nostro ordinamento". "Il permesso di soggiorno - ha precisato a questo proposito - non è una norma premiale. Le vittime devono essere salvaguardate nella loro dignità e integrità psico-fisica. Solo così potranno dare il loro contributo nella lotta ai criminali"