Mirella Bortolotti. La prima “assessora” di Bologna di Simona Lembi

Mirella Bortolotti fu la prima donna ad assumere un incarico di governo in una Giunta comunale, specificatamente teso a prevedere il punto di vista delle donne nel governo locale. Successe nella Bologna del dopoguerra. L'incarico le fu conferito dal sindaco Giuseppe Dozza, dopo le elezioni del 1956. Mirella Bortolotti era una giovane insegnante e nel 1957 Dozza le affidò, unica donna in Giunta, l'Assessorato ai problemi femminili. Una delega‎ unica e particolare.


L'obiettivo di quell'assessorato, come si legge nei documenti dell'epoca, era «studiare e analizzare tutti i problemi che si pongono alle donne nella nostra città, complicando in mille modi la loro vita. Noi soltanto avremmo la possibilità di farlo seriamente, specialmente se le associazioni femminili comprenderanno quale enorme aiuto può venire da loro perché sia messa in luce la vera situazione delle donne del nostro Comune».

Una lungimiranza che, esattamente sessant'anni dopo, è possibile ritrovare in un ordine del giorno approvato all'unanimità dal Consiglio Comunale di Bologna durante l'ultima seduta del mandato amministrativo 2011-2016.

L'ordine del giorno, invita il sindaco Virginio Merola e la sua giunta a intitolare un luogo pubblico della città a Mirella Bortolotti che nel 1957 con queste parole, ancora attuali, riassunse le idee guida del suo Assessorato: «la Giunta è venuta nella determinazione di costituire tale Assessorato partendo dalla constatazione di un problema femminile che, seppure investendo direttamente le donne bolognesi, si inserisce nella generale attività dell'intera popolazione».‎

A settant'anni da primo voto libero democratico a suffragio universale e dell'insediamento del primo consiglio comunale di Bologna, questo ordine del giorno, è dedicato a ricordare anche altre signore della democrazia amministrativa nella convinzione che anche la toponomastica possa rapppresentare un importante strumento di valorizzazione del ruolo femminile a contrasto di ogni forma di discriminazione e per garantire una piena e partecipazione di tutti alla vita civile e sociale del Paese.‎

Bologna si impegna, quindi, a intitolare un luogo pubblico  a Mirella Bortolotti, "assessore ai problemi delle donne" e anche a Maria Cristina Marri che in anni più recenti fu storica consigliera e presidente della prima commissione di garanzia "Affari generali e istituzionali". A Marri la città vuole riconoscere l'autorevole presenza nelle istituzioni, nell'esercizio della rappresentanza democratica e nel rispetto del mandato elettorale all'interno di una formazione politica di minoranza.

Un luogo pubblico della città di Bologna sarà poi dedicato alle 21 madri costituenti, quale segno di riconoscenza di quel prezioso lavoro delle donne che hanno partecipato all'Assemblea costituente così pionieristico e innovativo per la scrittura di quel patto sociale che e' la Costituzione repubblicana e alle ‎prime 4 donne elette in Consiglio comunale nel 1946: Ester Capponi e Vittoria Tarozzi per il partito comunista e Giovanna Gardini e Anna Serra per la democrazia cristiana.

A queste donne - e al loro impegno per la liberà, la partecipazione e la democrazia - Bologna darà il risalto che meritano nella speranza che anche altre città italiane seguano la strada avviata sotto le Due Torri per contrastare, anche con piccole azioni ma visibili, quegli stereotipi di genere che, nonostante la raggiunta parità formale fra uomini e donne, continuano a resistere.

Simona Lembi

Presidente del Consiglio comunale di Bologna e della Commissione Nazionale Pari Opportunità di Anci

‎Link al Comunicato stampa e ordine del giorno approvato: http://comunicatistampa.comune.bologna.it/2016/consiglio-comunale-approvato-ordine-del-giorno-per-lintitolazione-di-luoghi-pubblici-alle-donne