E’ in libreria la seconda edizione, aggiornata ed ampliata, del volume a cura della Fondazione Nilde Iotti “Le leggi delle donne che hanno cambiato l’italia”
Si tratta di un lavoro documentale di grandissimo interesse. In esso sono raccolte le schede che illustrano le leggi di cui le donne sono state protagoniste sia nel lavoro parlamentare che nella società civile dal 1950 al 2018. Vi sono inoltre testi che ripercorrono le fasi iniziali del cammino della nostra Repubblica , la Costituzione, le costituenti, il diritto di voto alle donne e riflessioni finali più legate a questioni di attualità ed alle politiche europee. Il tutto aperto dalla introduzione di Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti, che sintetizza in modo efficace ed esauriente il percorso e gli spunti di riflessione che sono nati dal lavoro di costruzione del volume.
Attraverso il processo legislativo possiamo ricostruire il cammino, faticoso ma determinato, delle donne italiane verso il riconoscimento dei loro diritti e per l’affermazione della loro piena legittimità a ricoprire ruoli sempre più decisivi nello spazio pubblico.
Le leggi delle donne non sono mai state solo leggi “per le donne” ma sono state capaci di incidere nella mentalità, nella cultura e nei processi sociali.
Dalla prima legge sulla “Tutela economico e fisica delle lavoratrici madri” alle ultime in ordine di tempo sulla medicina di genere e sugli orfani per crimini domestici possiamo finalmente leggere la storia del nostro paese anche con gli occhi delle donne.
E ci rendiamo conto di quanto la pratica politica delle donne sia vicina ai temi concreti e reali della vita delle persone. Dal diritto di famiglia alle unioni civili, dall’introduzione del sistema sanitario nazionale alla medicina di genere, dalla possibilità del divorzio all’interruzione di gravidanza, dall’istituzione degli asili nido comunali al sostegno alla maternità e alla paternità e al lavoro di cura, dalle pari opportunità alle norme sulla rappresentanza femminile, dalla legge contro le dimissioni in bianco alle quote nei consigli di amministrazione, dalla legge contro la violenza sessuale alle norme ed alle azioni contro la violenza di genere, dalle cure palliative al “dopo di noi” e alle disposizioni sull’autismo, dalla tutela della bioversità alla norma contro lo spreco alimentare, dalla riforma della pubblica amministrazione a quella della protezione civile, e i temi “nuovi”: immigrazione , minori stranieri non accompagnati, cyberbullismo, femminicidio… e tanto altro ancora.
Ma ci rendiamo anche conto, purtroppo, di quanto questo lavoro, queste leggi spesso faticosamente conquistate, siano poco conosciute soprattutto dai più giovani. Nel perenne talk show della politica italiana di questi ultimi tempi non sembra esserci troppo spazio per l’informazione puntuale e per l’approfondimento su questi argomenti.
In più voglio sottolineare che in questa seconda edizione le schede delle leggi dell’ultima legislatura (2013-2018) sono state scritte dalle parlamentari che le hanno presentate e/o seguite fino alla loro approvazione. Il racconto è ovviamente meno distaccato ma rivela il lavoro che c’è dietro la costruzione di una legge ed anche il coinvolgimento personale e le mediazioni necessarie. Uno spaccato di vita parlamentare che spesso i cittadini non conoscono e forse nemmeno immaginano. E come si sa la scarsa informazione sulle dinamiche democratiche alimenta quell’arruffato “noi e loro” così presente nella nostra società e così pericoloso.
“Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia” è un testo prezioso perché si presta a molte letture.
Quella storico-documentale che ha un suo proprio valore, quella in chiave educativa e formativa per trasmettere alle generazioni più giovani un patrimonio di conquiste, per altro mai definitivo, quella politica che richiede di interrogarsi su quale sia oggi, ai tempi del mondo globale e degli algoritmi, la “politica delle donne” più utile ed efficace e perché mai nel nostro Paese non riusciamo ancora ad avere una leadership femminile come accade finalmente in Europa.
Per questo auspico che, come accaduto per la prima edizione, questo testo possa essere largamente diffuso e diventare occasione di informazione, conoscenza, dibattito che aiuti a sviluppare sempre più una piena cittadinanza ed anche linee di azione politica e amministrativa vicine ai bisogni ed alle speranze delle persone.
Ed infine voglio ricordare che questa seconda edizione è dedicata al centenario di Nilde Iotti che cade nel 2020. Una delle “madri” della nostra Repubblica che ci ha indicato una strada ed anche un “modo” di essere: l’eleganza, il rispetto, il valore del dialogo.
Alessandra Tazza