Lettera aperta a Marisa Rodano che compie 100 anni, lo stesso anno e giorno in cui a Livorno nasceva il Partito Comunista Italiano, di Loretta Giaroni

Dice di sé: “ho una identità plurima, cattolica ma comunista, di estrazione borghese ma rivoluzionaria, credente ma colpita dall’interdetto contro i comunisti, di madre ebrea quindi di diritto israelita ma schierata a fianco dei Palestinesi”.


Durante gli anni dell’Università, a Roma, partecipa alla cospirazione antifascista e nel Maggio 1943 viene arrestata, poi, uscita di prigione, entra a far parte della Resistenza romana. Nel 1944 è tra le fondatrici dell’U.D.I. (Unione Donne Italiane), di cui è stata prima Presidente e poi Dirigente con vari incarichi fino al 1970.

Nel 1946 si iscrive al Partito Comunista Italiano, eletta alla Camera fin dalla prima legislatura e dal 1963 al 1968 prima donna nella storia italiana, ha ricoperto la carica di Vice-Presidente della Camera dei Deputati. Dal 1979 al 1989 è stata Parlamentare Europea. Nel 1944 sposa Franco Rodano. E’ vedova e ha cinque figli.

 

Dice di sé: “ho una identità plurima, cattolica ma comunista, di estrazione borghese ma rivoluzionaria, credente ma colpita dall’interdetto contro i comunisti, di madre ebrea quindi di diritto israelita ma schierata a fianco dei Palestinesi”.

Carissima Marisa,

ricordando il pomeriggio che sei venuta a Reggio per l’intitolazione a Nilde Iotti di un circolo del Partito D.S., sento il bisogno di ringraziarti ancora per avere scritto i due volumi autobiografici “Del mutare dei Tempi” con prefazione di Giorgio Napolitano (2008).

Ti ringrazio anche per il libro “Memorie di una che c’era” una storia dell’U.D.I. e delle lotte per l’emancipazione delle donne italiane (2010): “..soprattutto a Reggio Emilia l’U.D.I. locale aveva condiviso e applicato al meglio la linea nazionale di emancipazione e la battaglia per l’autonomia. Mi sono chiesta quanto il ruolo di ala marciante assunto dall’U.D.I. di quella Provincia, non discendesse anche dalle tradizioni riformiste del movimento operaio e da quelle del solidarismo cattolico, radicate in quell’area. Ma forse le origini erano ancora più antiche: non fu incoronata da quelle parti Matilde di Canossa?”.

Grazie infinite anche per la tua amicizia profonda e sincera con Nilde Iotti per ciò che hai dichiarato nel libro “La reggitora” del regista Peter Marcias (2020) : “Nilde era stata molto ostracizzata, anche all’interno del P.C.I.. In Italia c’era ancora una mentalità molto tradizionalista e l’idea che un uomo sposato stesse con una donna che non era sua moglie, veniva considerata se non uno scandalo sicuramente qualcosa di spiacevole.

Anche alla base del Partito, la cosa non andava giù.
Credo di essere stata una delle persone più vicine a lei nella gioia e nel dolore.”

Carissima Marisa, con un abbraccio virtuale ti auguro un buon compleanno con figli e nipoti e buon nuovo anno a tutti voi!

Loretta Giaroni