Il quarto evento del ciclo di seminari “Diritti, sviluppo e ruralità: la forza collettiva delle donne”, organizzato con
ActionAid, si tiene a Bari il 14 dicembre, capoluogo di una regione tra le più agricole d’Italia, con una forte domanda di lavoro
agricolo.
Il quarto evento del ciclo di seminari “Diritti, sviluppo e ruralità: la forza collettiva delle donne”, organizzato con ActionAid, si tiene a Bari, capoluogo di una regione tra le più agricole d’Italia, con una forte domanda di lavoro agricolo.
Nelle società a economia avanzata, l’agricoltura deve affrontare la situazione che il Philip Martin acutamente definisce “il paradosso della prosperità”, ovvero nei Paesi dove il reddito pro-capite è più elevato e il settore agricolo più produttivo e professionale, le condizioni di lavoro e le prospettive economiche che il settore agricolo è in grado di offrire ai lavoratori dipendenti sono peggiori rispetto al resto dell’economia. In sostanza, a fronte di un’agricoltura che produce più ricchezza, i lavoratori che vi sono impiegati sono più poveri.
L’agricoltura italiana sembra aver completato il suo processo di ristrutturazione, da alcuni anni il numero di occupati, in termini assoluti e relativi, è stabile mostrando a tratti una lieve inversione di tendenza verso l’aumento.
Coerentemente col processo di professionalizzazione sopra accennato, pur conservando una forte impronta familiare, l’incidenza della componente dipendente è in lento e continuo aumento, ma come mostrato dai dati INPS si tratta per lo più di lavoratori a tempo determinato.
Anche in Italia, dunque, a fronte di un settore moderno in grado di offrire produzioni di elevata qualità, le posizioni lavorative dipendenti offerte sono precarie, discontinue, scarsamente remunerate e spesso fisicamente impegnative e, dunque, poco appetibili.
Ne consegue un processo di sostituzione di lavoratori stranieri, spesso migranti temporanei dai Paesi comunitari, che vanno a colmare il vuoto lasciato dalla popolazione italiana che cerca di collocarsi in settori più favorevoli.
L’occupazione agricola dipendente è, dunque, sempre più spesso popolata da lavoratori a scarso potere contrattuale, esposti a processi di reclutamento illegali e allo sfruttamento lavorativo. In questo contesto di vulnerabilità, ci aspettiamo che le donne si collochino in una posizione di ulteriore fragilità.
Una presunzione che nasce dall’evidenza statistica: il monitoraggio regionale della parità di genere realizzato nell’Unione Europea basato su due indici compositi - il Female Achievement Index (FemAI) e il Female Disadvantage Index - vede le regioni italiane collocarsi tra gli ultimi posti nella classifica europea.
L’evidenza che la parità di genere è in Italia ben lungi dall’essere raggiunta è alla base della nostra decisione di realizzare un ciclo di seminari diretto alle problematiche delle donne nelle aree rurali.
La particolare debolezza descritta per l’occupazione dipendente ci ha portato a destinare una riflessione specifica a questo tema, focalizzando l’attenzione sul settore primario, con l’obiettivo di dare un contributo alla comprensione della condizione femminile anche attraverso la sollecitazione di immagini fotografiche e rappresentazioni pittoriche che verranno proposte in alcuni momenti della giornata.
Tra questi un video di presentazione di alcune opere del pittore Nicola Ciletti (1883 –1967) che ha mostrato grande sensibilità per il tema della ruralità, della condizione dei più miseri e, in particolare, delle donne, nonché la proiezione di “immagini dal campo”, raccolte all’interno del Programma di intervento di Cambia Terra - ActionAid Italia.
Nel convegno si cercherà di riflettere sulle sfide che le politiche pubbliche – locali, nazionali e internazionali – si troveranno ad affrontare nel prossimo futuro per dare valore al lavoro in agricoltura, in particolare cominciando a colmare i gap che ancora esistono tra lavoro maschile e femminile.
La discussione si svilupperà in tre momenti, corrispondenti a tre sessioni di lavoro.
Durante la prima sessione si delineeranno le caratteristiche del mercato del lavoro in agricoltura, evidenziando elementi statistici, fabbisogni delle aziende e difficoltà di reclutamento, accesso delle donne all’offerta formativa.
Successivamente si approfondiranno gli aspetti normativi del lavoro agricolo, in una chiave di lettura di genere, ponendo a confronto l’esperienza italiana (Legge 162/2021 parità retributiva, sanzione positiva, certificazione di genere, contratti di assunzione congiunta, D.L. 76/2013 convertito con L 99 del 2013) con quella spagnola (riforma del lavoro 2022).
Sarà data attenzione anche all’azione delle istituzioni internazionali per il contrasto allo sfruttamento delle lavoratrici e categorie fragili. Infine, nel pomeriggio si focalizzerà il dibattito sulla consapevolezza dei diritti; sull’emersione dei fabbisogni, nonché sulle azioni del Tavolo di contrasto al caporalato e sullo strumento della condizionalità sociale per un lavoro femminile equo e paritario.
Nel corso dell’evento saranno raccolte brevi interviste-video a cura di Barbara Forcina e Francesco Ambrosini che saranno rese disponibili sulla pagina web dedicata al ciclo di incontri. Il 15 mattina sarà dedicato ad una visita su campo; rappresentati del CREA e di Action Aid, insieme ad una delegazione spagnola, incontreranno Teresa Diomede, proprietaria dell’azienda agricola Racemus di Rutigliano (BA).