Mutilazioni genitali femminili. L’esperienza del Comune di Reggio Emilia

Il Comune di Reggio Emilia ha svolto, tra il 2014 e il 2015, il ruolo di capofila per il territorio reggiano promuovendo il progetto Regionale per “La prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”, in riferimento alla legge n.7 del 9 gennaio 2006 avente ad oggetto "Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile". 

Il rapporto.


Il 6 febbraio 2018 in occasione della Giornata Mondiale contro le Mutilazioni Genitali Femminili, è stato formalizzato il Tavolo interistituzionale con la firma presso la Sala del Tricolore, del Protocollo d’Intesa per la prevenzione, il contrasto e il divieto delle Mutilazioni Genitali Femminili.

Il Comune di Reggio Emilia ha svolto, tra il 2014 e il 2015, il ruolo di capofila per il territorio reggiano promuovendo il progetto Regionale per “La prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile”, in riferimento alla legge n.7 del 9 gennaio 2006 avente ad oggetto "Disposizioni concernenti la prevenzione e il divieto delle pratiche di mutilazione genitale femminile".

Per non disperdere il lavoro svolto e per assumere con fermezza una precisa politica di contrasto alle MGF, l'Amministrazione comunale ha promosso la nascita del tavolo interistituzionale permanente di contrasto alle MGF.

Il Tavolo è composto da Istituzioni ed associazioni: Azienda USL-IRCCS di Reggio Emilia, Istituzione Scuole e Nidi d’infanzia, Ordine dei Medici di Reggio Emilia, Fondazione Mondinsieme, Associazione NondaSola di Reggio Emilia, Forum Donne Giuriste, Associazione Italiana Donne Medico, Associazione medici con l’Africa di Modena e Reggio Emilia, Associazione Donne immigrate dell’Emilia Romagna ( ADMISER), Comunità egiziana di Montecchio e di Reggio Emilia, Organizzazione italo marocchina di amicizia e cooperazione di Reggio Emilia e provincia OIMAC, Comunità Nigeriana di Reggio Emilia.

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