Tre parole, quelle del motto delle donne iraniane, che esprimono bene il tempo che viviamo.Un tempo in cui sono ben 150 i conflitti e le aree di crisi in cui si spara,si uccide, si muore.In cui la crisi ambientale,le povertà globali,la mancanza del cibo e lo spreco del cibo,le discriminazioni che colpiscono le donne richiedono uno sguardo globale ed una visione di società nuova.
Donna,vita, libertà: il bellissimo motto delle donne iraniane è il simbolo di questo nostro 8 marzo.
Non solo perché la durissima battaglia delle donne iraniane ci riguarda, ci vede e deve vederci sempre più impegnate in una forte ed efficace solidarietà, come per le donne afgane, siriane ,ucraine.
Ma perché quelle tre parole esprimono bene il tempo che viviamo.Un tempo in cui sono ben 150 i conflitti e le aree di crisi in cui si spara,si uccide, si muore.In cui la crisi ambientale,le povertà globali,la mancanza del cibo e lo spreco del cibo,le discriminazioni che colpiscono le donne richiedono uno sguardo globale ed una visione di società nuova.
La pace non è solo l'assenza di conflitti ma la costruzione di una società nuova, che combatta le povertà, tuteli il clima,abbia cura della vita umana.
Dobbiamo costruire una SOCIETÀ UMANA adottando il paradigma della cura della vita nel rapporto con l'ambiente in cui siamo immersi, nella politica economica,sociale, nella costruzione delle relazioni Internazionali,nelle relazioni donne e uomini.
La cura della vita mette al primo posto il valore della vita,la promozione della eguale dignità delle persone al posto del profitto, dello sfruttamento, dell'arricchimento di pochi.
Ne derivano priorità politiche nel modello di sviluppo, che deve investire nei grandi beni comuni, nelle imprese che valorizzano il capitale umano, nella dignità del lavoro e dei lavori,nella democrazia che si alimenti della partecipazione attiva dei cittadini..nella costruzione di una comunità competente.
Una democrazia globale che sviluppi rapporti di cooperazione con tutti paesi del mondo, che superi i confini e costruisca una cittadinanza plurale.
Le donne sono le maestre della cura della vita..Per questo devono partecipare al governo del paese,dei paesi e del mondo.
A partire dalla costruzione fi un Europa Unita che si ponga come fine primario la cooperazione tra i popoli e la pace nel mondo. DONNA,VITA,LIBERTÀ significa che ovunque,in questo tempo, la libertà femminile deve dispiegare la sua forza ,esercitare la sua libertà che è la responsabilità di costruire il cambiamento.
Bisogna avere una visione di società, costruire una sorellanza del mondo, scandire questa visione in obiettivi concreti- lavoro, salute,istruzione,lotta alle violenze,sostegno alle famiglie ed i figli,una politica partecipata,trasparente,onesta, la costante solidarietà con le donne che vivono le guerre e patiscono le torture.Essre animate dal sentimento della speranza e della lotta.Nella consapevolezza che il bene più prezioso e' "la cura della vita".
Livia Turco