Se non ci fossero state le donne, in questa nostra Repubblica, se non ci fossero state le loro tenaci battaglie di emancipazione e liberazione – condotte attraverso un intreccio fecondo di iniziative delle associazioni, dei movimenti, dei partiti, delle istituzioni –l’Italia sarebbe oggi un Paese molto più arretrato e molti articoli della Costituzione non sarebbero stati applicati.
La Fondazione Nilde Iotti ha voluto raccogliere “le leggi delle donne” in una sorta di manuale per raccontare in maniera inedita questo percorso. Lo fa illustrando in modo rigoroso e semplice le tappe e i contenuti delle conquiste legislative dall’inizio della Repubblica alla conclusione dell’ultima legislatura.
Il testo parte con il diritto di voto alle donne, il ricordo delle donne elette alla Assemblea Costituente ed il loro contributo alla stesura della Costituzione. E con un doveroso sguardo all’Europa con un testo che ripercorre le politiche di genere dell’Unione Europea Segue poi il racconto delle leggi e delle misure approvate nelle diverse legislature con uno schema che ne indica la scansione in ordine cronologico dal 1950 al 2022 a cui si connettono le schede che ne illustrano i contenuti
Si tratta dunque di un lavoro documentale di grandissimo interesse
Il tutto aperto dalla introduzione di Livia Turco, Presidente della Fondazione Nilde Iotti, che sintetizza in modo efficace ed esauriente il percorso e gli spunti di riflessione che sono nati dal lavoro di costruzione del volume.
Attraverso il processo legislativo si può ricostruire il cammino, faticoso ma determinato, delle donne italiane verso il riconoscimento dei loro diritti e per l’affermazione della loro piena legittimità a ricoprire ruoli sempre più decisivi nello spazio pubblico.
Ma le leggi delle donne non sono mai state solo leggi “per le donne” ma sono state capaci di incidere nella mentalità, nella cultura e nei processi sociali.
Dalla prima legge sulla “Tutela economico e fisica delle lavoratrici madri” alle ultime in ordine di tempo sull’introduzione dell’assegno familiare unico e universale e sulla tutela delle vittime di violenza domestica possiamo finalmente leggere la storia del nostro paese anche con gli occhi delle donne.
E ci si può rendere conto di quanto l’impegno delle donne a livello parlamentare sia stato vicino ai temi concreti e reali della vita delle persone. Dal diritto di famiglia alle unioni civili, dall’introduzione del sistema sanitario nazionale alla medicina di genere, dalla possibilità del divorzio all’interruzione di gravidanza, dall’istituzione degli asili nido comunali al sostegno alla maternità e alla paternità e al lavoro di cura, all’assegno familiare unico e universale e al family act, dalle pari opportunità alle norme sulla rappresentanza femminile, dalla legge contro le dimissioni in bianco alle quote nei consigli di amministrazione, dalla legge contro la violenza sessuale alle norme ed alle azioni contro la violenza di genere, dalle cure palliative al “dopo di noi” e alle disposizioni sull’autismo, dalla tutela della biodiversità alla norma contro lo spreco alimentare, dalla riforma della pubblica amministrazione a quella della protezione civile, e i temi “nuovi”: immigrazione , minori stranieri non accompagnati, cyberbullismo, la tutela dell’ambiente in Costituzione, la lotta contro il femminicidio e tanto altro ancora.
Il testo dunque ripercorre l’evoluzione sociopolitica della società italiana ed il ruolo che in essa hanno avuto le donne. In esso si può leggere in controluce la qualità dell’impegno femminile nella politica italiana ed anche la sua evoluzione:dall’occuparsi prevalentemente dei diritti delle donne si passa via via ad una presa di parola sui temi più generali, pur mantenendo sempre una specificità femminile.
E si può cogliere anche una evoluzione del sistema Parlamentare che vede un numero sempre maggiore di decreti legge dell’Esecutivo rispetto alle leggi promosse dalla iniziativa parlamentare. E ciò pone evidentemente domande sul ruolo del Parlamento nel nostro sistema istituzionale
“Le leggi delle donne che hanno cambiato l’Italia” è un manuale prezioso anche perché si presta a diverse letture. Quella storico-documentale che ha un suo proprio valore e quella in chiave educativa e formativa per trasmettere alle generazioni più giovani un patrimonio di conquiste, per altro mai assicurato per sempre.
Vuole essere anche testimonianza di un modo di far politica che spesso ha saputo superare le pur legittime differenze di parte per far avanzare le conquiste delle donne e che sempre ha cercato un dialogo vero con le diverse realtà femminili.
Un modo di fare politica al servizio delle persone e del Paese.
Probabilmente il messaggio più forte che arriva dalle pagine del libro.
Alessandra Tazza