E’ un passo concreto verso la piena parità, ora tocca al Senato, ci auguriamo che la Presidente Casellati la metta subito all’ordine del giorno dei lavori del Senato. Un grazie particolare all’On. le Gribaudo, relatrice del provvedimento, da tutta la Fondazione Nilde Iotti.
Il voto della Camera del 13 ottobre ci consegna l’approvazione della legge sulla parità salariale. Un sì unanime (393 i voti a favore, nessun contrario Siamo ad un passo dall’istituire anche in Italia un meccanismo di trasparenza e garanzia per milioni di donne lavoratrici, che garantisca i diritti di ciascuna sul luogo di lavoro.
Chiara Gribaudo, Responsabile Nazionale Missione Giovani, del PD, relatrice del provvedimento ha affermato: “Sono cambiati tre governi in questa legislatura, cambiati i ministri, ma mai la voglia di arrivare in fondo a questa legge, e sono sicura che anche per le colleghe e i colleghi del Senato questo testo sarà una priorità. Grazie a tutte le forze politiche che hanno contribuito a questo risultato, al ministro Orlando per il suo sostegno e alla ministra Bonetti per la condivisione d’intenti, ai funzionari parlamentari e del Ministero del Lavoro, che ci hanno accompagnato in questo percorso e grazie a tutte coloro che hanno lottato dentro e fuori il Parlamento per questa legge, che se approvata rapidamente, in pochi anni potrà cambiare in meglio la vita di tante donne italiane”.
La legge estende anche alle aziende sotto i 100 dipendenti l’obbligo di redigere un rapporto sulle pari opportunità in azienda, rafforza la trasparenza e la pubblicità dei rapporti, istituisce la certificazione di parità – così come previsto anche dal PNRR e una premialità di parità.
Una scelta resa necessaria dalle forti disuguaglianze presenti nel nostro Paese, che la pandemia ha accentuato. 470mila donne hanno perso il lavoro durante la pandemia, che si aggiungono a tutte coloro che vengono pagate meno o stimate meno dei loro colleghi uomini, alle donne che hanno i titoli, competenza, esperienza e preparazione, ma non il “genere giusto” per essere dirigenti o manager d’azienda.
Ricordiamo che le donne italiane sono il 56% dei laureati italiani, ma solo il 28% dei manager, che è ancora possibile per una donna ricevere fino al 20% di stipendio in meno del collega uomo a parità di mansione e di ore lavorate. E’ un passo concreto verso la piena parità, ora tocca al Senato, ci auguriamo che la Presidente Casellati la metta subito all’ordine del giorno dei lavori del Senato. Un grazie particolare all’On. le Gribaudo da tutta la Fondazione Nilde Iotti.
Grazia Labate
Comitato organizzativo della Fondazione