Le studentesse e gli studenti “stranieri” delle scuole italiane sono tra i più preparati in inglese e spesso hanno un bagaglio di saperi in una dimensione plurilingue poco visibile e valorizzata. Secondo Vinicio Ongini – esperto di educazione interculturale e autore di numerosi libri e saggi – quando si ragiona di alunni con cittadinanza non italiana, di ostacoli e percorsi scolastici significativi, bisognerebbe imparare a guardare le cose da tanti punti di vista.
E’ stato pubblicato sulla rivista on-line commune-info.net un importante articolo a firma di Vinicio Ongini sugli studenti stranieri nelle scuole italiane che, sulla base di dati e di decenni di studi e osservazioni, contrastano luoghi comuni e pregiudizi.
Solo per fare alcuni esempi:
-la dispersione scolastica è in diminuzione tra gli alunni stranieri, ed essa coinvolge in particolare due tipologie di allievi: gli studenti con cittadinanza non italiana e gli studenti provenienti da condizioni economiche e sociali disagiate;
- gli alunni stranieri sono una forza vitale nella scuola anche se incontrano maggiori difficoltà, ad esempio perché non frequentano la scuola dell’infanzia, anni nei quali si pongono le basi per l’apprendimento della lingua;
- le alunne straniere hanno percorsi scolastici più articolati e più di successo dei maschi ma incontrano maggiori difficoltà nell’utilizzare le loro conoscenze;
- gli alunni stranieri hanno una maggiore facilità nell’apprendimento delle lingue e la loro presenza nelle classi arricchisce il contesto culturale come risulta dai risultati dei test invalsi.
14 dicembre 2021