Le donne sono state protagoniste della nascita e della costruzione della nostra Repubblica. Hanno partecipato alla battaglia di liberazione contro il fascismo ed il nazismo, per la libertà e la democrazia. Hanno conquistato attraverso il loro impegno, che si è dispiegato a partire dal Risorgimento, il diritto di voto e si sono mobilitate per convincere le cittadine ad esercitare questo loro fondamentale diritto. Appello che fu raccolto e nel 1946 la stragrande maggioranza delle donne andarono a votare. Le donne hanno contribuito alla stesura della Costituzione e poi hanno determinato il cambiamento profondo della nostra società, i suoi costumi e valori, le sue condizioni di vita, le sue leggi.
La Repubblica italiana può dunque essere definita di donne e di uomini, essa ha delle madri e dei padri. Proprio perché le donne come gli uomini ne sono state pienamente protagoniste.
Ma le donne sono state le protagoniste fondamentali del cambiamento successivo, quello che ha cercato di inverare i valori della nostra Costituzione. Lo si può leggere attraverso le leggi che hanno cambiato l’Italia e che hanno avuto come autrici le donne, sia nei movimenti autonomi, sia nei partiti che nelle istituzioni.
In questo piccolo libro raccogliamo in ordine cronologico le leggi che hanno avuto le donne come principali protagoniste e descriviamo il contenuto di quelle più importanti. Esso dimostra quanto sia stato profondo il cambiamento sociale, culturale e giuridico promosso dalle donne nel corso della vita repubblicana.
C’è un filo rosso che attraversa queste leggi. La promozione della dignità della persona umana attraverso l’inclusione sociale, l’inserimento nel lavoro, la lotta alle discriminazioni, la valorizzazione dei legami familiari. La promozione della parità ed il riconoscimento della differenza femminile.
Queste leggi delineano un sistema di welfare solidale, attivo, che prende in carico ciascuna persona, all’interno di uno sviluppo economico che valorizza le risorse umane. Delineano altresì una dimensione della cittadinanza che deve essere – per tutti – cittadinanza sociale, civile e politica.
Promuovono una nuova cultura del lavoro, che deve essere fonte di dignità per tutti, anche delle persone più fragili e che deve saper costruire un’alleanza con gli altri tempi della vita, promuovendo la responsabilità maschile nei tempi di cura delle persone e della famiglia. Questa nuova concezione del lavoro inizia con la legge 860 del 1950 e si conclude con la legge 8 marzo 2000 “Disposizioni per il sostegno della maternità e della paternità, per il diritto alla cura e alla formazione, per il coordinamento dei tempi della città”.
Esse sono il frutto di una democrazia basata sul dialogo tra culture, sulla condivisione di valori, sulla partecipazione attiva dei cittadini. Ciascuna di queste leggi porta il timbro di una concezione e pratica della politica che le donne hanno sempre orgogliosamente rivendicato perché concretamente praticato: l’attenzione al bene comune, la relazione con le persone, la condivisione di valori e responsabilità.
Molte delle leggi qui raccolte restano purtroppo poco applicate. L’esercizio dei diritti e dei doveri presuppone che ciascun cittadino sia consapevole dei medesimi, conosca le opportunità che le leggi mettono a disposizione.
Questo volumetto vuole dare un contributo perché ciascuna donna e uomo sia consapevole dei propri diritti, conosca le leggi, le utilizzi e le rispetti. Si impegni per cambiarle e migliorarle. Questa è per altro la finalità della Fondazione Nilde Iotti. Promuovere la ricerca storica, contribuire a ricostruire la storia delle donne nel nostro Paese, in particolare quella politica ed istituzionale, per trasmetterla ai giovani ed alle giovani. Far vivere i valori che le nostre madri hanno seminato e fatto crescere nella storia del nostro Paese. Per le generazioni future.
Livia Turco
24 maggio 2012