“Rosso un fiore”. Roma 1943-1953, Donne comuniste, recensione di Valeria Fedeli

Il libro di Graziella Faconi e Armando Cipriani, nasce da un atto d’amore e di memoria straordinario di Armando Cipriani. Parte dal ritrovamento delle carte appartenute ad Ada Amendola, figlia di Giorgio, scomparsa nel 1974 a soli 38 anni.


Questo libro è particolarmente importante e interessante.

Nasce da un atto d’amore e di memoria straordinario di Armando Cipriani. Parte dal ritrovamento delle carte appartenute ad Ada Amendola, figlia di Giorgio, scomparsa nel 1974 a soli 38 anni.

Si tratta di interviste realizzate negli anni 1971-72, condotte da Ada, militante comunista romana ad anziane donne comuniste, protagoniste della lotta contro fascisti e nazisti e del radicamento del Partito Comunista a Roma.

Donne normali, donne che non sono tra le più note ma certo donne che hanno fortemente ed eroicamente partecipato alla lotta di liberazione della Capitale.

Il libro è molto importante perché non solo descrive parte della nostra storia, ma restituisce e completa la verità della nostra storia parlando del ruolo fondamentale e dirimente che hanno avuto le donne.

Si descrivono le diverse azioni, a volte molto eclatanti, spesso fatte di piccoli e grandi atti di coraggio, di solidarietà, di supporto e di silenzi a tutela delle e dei partigiani in azione o di ebrei nascosti.

Il libro ci restituisce una corretta e veritiera narrazione, semplice, coraggiosa di tante donne.

Questo libro ti coinvolge, ti emoziona ed è scritto in modo così puntuale da renderti la lettura inarrestabile fino all’ultima pagina.

Gli autori riescono a descrivere con testimonianze e con le fondamentali interviste di Ada i momenti e le fasi salienti delle lotte di resistenza e di liberazione di Roma.

Questa loro capacità narrativa spesso ti spinge a rivedere molta cinematografia del neorealismo italiano in termini culturali, storici e pedagogici.

“Rosso in fiore” letto in questo ottantesimo anniversario dalla liberazione, ti fa riappropriare dei suoi valori e nel contempo parla all’oggi, alla nostra storia di donne.

La resistenza e il ruolo di emancipazione delle donne. Le donne comuniste non furono solo staffette o simboli della resistenza, bensì anche strateghe e leader, anche se spesso ignorate dalla storiografia ufficiale.

L’impegno politico e sociale sia durante la resistenza e nel dopoguerra è storia di qualità dei cambiamenti impressi alla propria vita, personale, lavorativa, sociale e insieme, ai cambiamenti della società, al benessere collettivo.

In questo libro si esplora la storia di queste donne che hanno continuato la lotta di emancipazione entrando nei sindacati, nei movimenti, nei partiti per realizzare i diritti sociali e la cittadinanza egualitaria e democratica.

Hanno posto ovunque la questione politica del superamento delle discriminazioni.

Pur combattendo per un mondo più giusto, queste donne dovettero affrontare il maschilismo, e la struttura patriarcale della società anche all’interno dei partiti rendendo la loro battaglia più forte e vera, coerente e di trasformazione profonda.

In questo libro si legge l’evoluzione del ruolo delle donne nella società romana e italiana.

Questo testo è un riconoscimento del valore degli studi storici sul ruolo delle donne anche per comprendere al meglio le dinamiche sociali, economiche, politiche e culturali delle varie epoche. Valore che ha diversi aspetti che vanno sottolineati, come la correzione delle distorsioni storiografiche.

Per secoli la Storia è stata scritta prevalentemente da uomini e spesso ha trascurato o minimizzato il contributo delle donne. Gli studi storici di genere hanno permesso di correggere questa visione, riportando alla luce figure femminili di rilievo – come fa questo libro- e dimostrando il loro impatto nelle diverse società.

Infine, voglio sottolineare il valore delle interviste come metodo per la conoscenza.

Le interviste rappresentano uno strumento fondamentale nella ricerca sociale e storica, offrendo numerosi vantaggi, sia per il coinvolgimento del lettore, sia per la profondità e complessità che restituiscono alle storie narrate.

Come affermano gli autori di questo libro “accanto alle interviste di Ada Amendola, hanno inteso testimoniare, attraverso figure e movimenti collettivi, non solo la partecipazione femminile alla lotta armata, ma alla Resistenza civile senza la quale la Resistenza non avrebbe potuto mettere radici”.

Grazie sempre alle ragazze, alle donne che hanno lottato per la nostra libertà e per i valori scritti nella nostra Costituzione.

Buona lettura e buon 25 aprile

Valeria Fedeli

“Rosso un fiore”

Roma 1943-1953, Donne comuniste

Di Graziella FALCONI-Armando CIPRIANI

 

 

13 aprile 2025