8 marzo 2013. Intervista a Rosa Maria Vecchio, Sindaca di Linguaglossa e delegata Anci Sicilia
di Francesca Romagnoli, sito dell'Anci del 20 febbraio 2013

“Considero l’attività politica una straordinaria opportunità per una donna, lasciare infatti che il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti, caratteristico di una figura femminile, incida nelle nostre parole e nelle nostre azioni, può rappresentare il valore aggiunto di una amministratrice”. Ne parla in questa intervista la Sindaca di Linguaglossa e delegata Anci Sicilia.
 

 “Ci apprestiamo a festeggiare un’altra festa della donna in un momento storico sensibile alla necessità di arricchire la vita sociale, economica e politica con la componente femminile. La forza generatrice è donna, la natura è donna, ma per troppo tempo le donne hanno messo a disposizione questa forza solo nell’ambito familiare.Una donna però, proprio per la pluripotenzialità che ha dentro come retaggio della sua forza creatrice, deve avere la consapevolezza di poter essere protagonista della vita politica, professionale, sociale e  familiare, di poter essere tutto questo con equilibrio, serenità, buon senso e successo”.
Parole della prima cittadina di Linguaglossa, Rosa Maria Vecchio che ha aggiunto. “sono stata la prima donna a correre per la carica di sindaco e la prima a ricoprire questo ruolo. Non nascondo ci sia stata all’inizio un po’ di diffidenza, ma la voglia di cambiamento e la stima e la simpatia accumulata negli anni – ha detto - hanno permesso che venissi rieletta. Un’amministrazione guidata da una donna sovverte molti schemi e spazza via tante certezze. La nostra grinta, la nostra determinazione, la nostra pragmaticità e l’essere poco inclini ai compromessi disorienta e porta a reazioni di difensiva”.
Un’analisi a tutto tondo quella della sindaca Vecchio: “ogni nostro comportamento è vagliato e analizzato sotto un’impietosa lente di ingrandimento, si opera così una distorsione della realtà con la creazione di stereotipi tali da delegittimare e a volte ridicolizzare i nostri comportamenti.
Ciò però non deve scoraggiare – ha precisato - perché quando si decide di spendersi in prima persona, si sa di aver scelto la strada più difficile, ma fare il sindaco oggi, in questo clima di sentimento antipolitico esasperato e di oggettive difficoltà socio economiche, ha più il sapore di una sfida che di un impegno, e se in aggiunta sei donna il coraggio ed un pizzico di sana incoscienza sono veramente indispensabili”. 
La prima cittadina di Linguaglossa parla dell’attività politica come di “una straordinaria opportunità per una donna, lasciare infatti che il linguaggio delle emozioni e dei sentimenti, caratteristico di una figura femminile, incida nelle nostre parole e nelle nostre azioni, può rappresentare il valore aggiunto di una amministratrice”. E ha aggiunto: “la democrazia paritaria non deve essere solo numerica, ma deve anche valorizzare la qualità. Non bisogna infatti relegare le donne in ruoli scontati: ho delegato donne per gli assessorati al bilancio, all’urbanistica, ai lavori pubblici. Soprattutto noi donne dobbiamo essere per le donne e dare l’esempio per una totale innovazione”.
Da sindaca di una amministrazione che funziona qual è il suo sogno nel cassetto? “Mi auguro che i nostri figli, uomini e donne, possano vivere una vita sociale serenamente, efficientemente e realmente paritaria, e che possano ricordare con gratitudine che una volta c’era la festa delle donne perché a loro ormai non servirà più”.
Francesca Romagnoli

20 febbraio 2013