Deve un sindaco essere «simpatico»? La domanda si pone dopo un sondaggio commissionato a Pagnoncelli dal Pd genovese per valutare l' appeal, ossia la ricandidabilità nel 2012 dell' attuale sindaco, Marta Vincenzi. Quello che emerge dal già irrituale ricorso al sondaggio, non sono giudizi o critiche circa l' operato del sindaco, ma il fatto che la prima cittadina potrebbe non venire riproposta in quanto non simpatica. Ma sono la simpatia e l' antipatia categorie dell' affetto, e non già della ragione, pericolosamente soggettive e opinabili? E perché proprio un sondaggio, strumento che la sinistra aveva sempre snobbato come una delle anime manipolatorie del berlusconismo? Un altro dubbio: e se non fosse donna? Si sarebbero con tanta facilità tirate in ballo le categorie della simpatia e dell' armonia con la gente? Il sospetto è aumentato dalla recente vicenda di Letizia Moratti: pur diversissime, anche della Moratti si è scritto che era «antipatica», «fredda», troppo signora. Lo si sarebbe detto di un uomo? Le intemperanze di Sgarbi sono viste, sotto sotto, con simpatia, il suo andarsene dagli studi tv come una capacità di tenere alta la testa; persino a Santoro, pur inviso a metà del Paese, si riconosce «cattivo carattere» ma coraggio e intelligenza. Pertini diceva che chi ha carattere ha un cattivo carattere. Vero: ma vale solo per gli uomini? Alla donna nell' arena cittadina si concede solo di porsi gentile, affabile con tutti, irrimediabilmente piatta, e solo al primo cittadino uomo è concessa la libertà di arrabbiarsi, impettirsi, contrariare. È da augurarsi che a donne impegnate e valide, pur con le loro differenze, come Vincenzi e Moratti non tocchi la sorte della Fallaci, la nostra migliore giornalista di cui non si sentiva che dire, per tutta la durata della sua vita e ovviamente da chi non l' aveva letta, che era antipatica, dura, insopportabile. Ricordo poi che sull' onda proprio del tratto caratteriale, a Maurizio Belpietro fu dedicato un programma tv che si chiamava appunto L' antipatico . Due pesi, due misure.
Rossella Valdrè (psichiatra)
23 luglio 2011