“Non pensiamo alla ricorrenza dell’8 marzo come ad una festa, ma come ad una giornata nazionale di riflessione e confronto che coinvolga la società civile e la politica, le donne e gli uomini su un tema di grande attualità, quello della pari dignità ed uguaglianza sostanziale tra i due generi”.
Così Ilaria Bugetti, sindaca di Cantagallo (PO), delegata Anci al Servizio Civile e membro della Commissione Pari opportunità, a poche ore dalla manifestazione Italiane e nuove italiane per l’Italia, organizzata a Roma dalla Fondazione Nilde Iotti con il patrocinio dell’Anci.
Analizzando la condizione delle donne nel nostro Paese ha detto: “molto è cambiato ma molto deve ancora cambiare. Le figure femminili impegnate in politica e nella società civile, donne che amministrano, che lavorano, che studiano, che insegnano, che producono e al tempo stesso sostengono le loro famiglie e le componenti più fragili delle nostre società con il lavoro di cura, hanno dimostrato di essere parte attiva del sistema Paese. Sono donne capaci e impegnate, ma anche donne stanche dello stato in cui sono ridotti i termini della condizione femminile”. E ha aggiunto: “come amministratore locale sono preoccupata per la limitata rappresentanza femminile in politica. Può sembrare banale dirlo, ma la scarsa presenza delle donne nel governo, statale o territoriale che sia, è anche sottorappresentazione dei bisogni femminili, delle istanze sociali delle famiglie e delle fasce più deboli.” Quindi ha lanciato un auspicio: “La giornata dell’8 marzo rappresenti dunque il simbolo di quel cambiamento cui tutte aspiriamo, tanto in politica quanto nella società civile: c’è bisogno innanzitutto di una nuova prospettiva culturale che rilanci la dialettica della politica del rispetto delle regole e dei diritti, di quei principi improntati a criteri di parità ed uguaglianza tra uomini e donne. Ma servono anche politiche in grado di limitare lo squilibrio di genere in qualsiasi ambito si manifesti”.
Secondo Bugetti “deporre una corona di mimose e alloro al Sacello del Milite Ignoto è un gesto simbolico in un luogo significativo per la nostra Repubblica. Che a compierlo siano amministratrici locali e giovani immigrate di seconda generazione – ha detto - lo rende ancora più significativo, un gesto di cittadinanza che è promessa di pari dignità e uguali diritti.
L’iniziativa Italiane e nuove italiane per l’Italia – ha precisato la sindaca – lancia un messaggio di apertura e porta con sé l’augurio che il nostro Paese possa sempre più essere un Paese di ospitalità e integrazione, consapevole che la società si è andata arricchendo e trasformando anche grazie alla presenza di nuovi cittadini che portano in dote sentimenti, pensieri e valori provenienti da storie e culture diverse e che partecipano alla vita delle nostre comunità e alla crescita della nostra Repubblica. E’ attraverso la diversità, sia essa storica, culturale o di genere, che una nazione diventa più ricca. Ed è per questo – ha concluso Bugetti - che lancio un appello affinchè le donne, i giovani e gli immigrati diventino la priorità dell’agenda dei candidati impegnati a innovare e riformare il Paese”.
Francesca Romagnoli
07 marzo 2013