“Italiane e nuove italiane per l’Italia” è il nome scelto per questa seconda edizione che ha visto protagoniste le giovani figlie di immigrati, che questa mattina hanno depositato una corona d’alloro e mimose sulla tomba del Milite Ignoto. Lo hanno fatto insieme alle amministratrici locali, sindache e assessori donna arrivate da tutta Italia e alle rappresentanti della Fondazione, tra cui la presidente Livia Turco.
Nonostante il maltempo la cerimonia è stata molto toccante. Un gesto durato solo pochi minuti, ma denso di significato. Le due ragazze che hanno depositato la corona hanno poi affermato di essersi commosse e aver provato una grande emozione. La deposizione e presenza delle tantissimi nuove italiane in quel logo simbolico, ha voluto rappresentare il nuovo volto dell’Italia, in cui Monique Yuma, Zeineb Chemkhi, Bianca Arva e tutte le altre ragazze intendono affermare a noi tutti che non sono immigrate ma nuove cittadine, amano l'Italia e vogliono essere riconosciute italiane.
Salire sull'Altare della Patria, ha voluto affermare la propria dignità di cittadine e la propria responsabilità verso il Paese, in quell'intreccio di diritti e doveri che è il nutrimento più prezioso della nostra democrazia.
“In questa occasione rivolgiamo un appello al nuovo Parlamento affinché si approvi da subito una nuova legge sulla cittadinanza che consenta ai figli degli immigrati nati e cresciuti in Italia di essere, se lo vogliono, italiani” afferma Livia Turco. “Le donne con le donne possono cambiare il mondo. Dobbiamo essere unite, madri e figlie, nonne e nipoti, italiane e nuove italiane”.
"Il nostro Paese - ha dichiarato il presidente dell'Anci, Graziano Delrio - ha bisogno non solo di prendere decisioni rapide sull'economia, ma di riflettere su se stesso, su cosa è, cosa è diventato e cosa vuol fare. C'e' una scelta da fare, se pensiamo di essere comunità chiuse tra simili o se la nostra identità nazionale non sia invece una identità che si trasforma e si arricchisce in un continuo processo di ripensamento su se stessa. E' questa e' la tesi che noi sosteniamo con forza”.
Buon 8 Marzo a tutte!
Samia Oursana
11 marzo 2013