Ferite a morte è il progetto teatrale itinerante sul femminicidio scritto e diretto dalla nota conduttrice e autrice televisiva Serena Dandini, in collaborazione con la ricercatrice del Cnr Maura Misiti. Dallo scorso anno è in scena nelle città italiane. Sul palco attrici di teatro e del cinema si alternano nella lettura di storie ispirate a fatti di cronaca.
La rappresentazione si propone di far conoscere l'esistenza di questa situazione nella società e di chiedere al Governo e alle istituzioni presto una discussione su proposte di «prevenzione, contrasto e protezione delle donne dalla violenza maschile»; in breve, perché la lotta a favore delle donne contro ogni forma di sopruso, fisico e psicologico, verbale e virtuale diventi priorità nell’agenda politica.
Lo spettacolo approda anche a Bruxelles, in Parlamento europeo, mercoledì 26 giugno al termine della conferenza promossa da Socialisti e Democratici sulla «Lotta della UE contro la violenza sulle donne».
Ferite a morte è anche il titolo del nuovo volume edito da Rizzoli (pp. 224, € 15,00) scritto dalla conduttrice che ha raccolto i testi della produzione teatrale; ancora il nome del blog di informazione sul tema della violenza alle donne, sui centri di accoglienza e di approfondimenti.
«In Italia ci sono già leggi, esempi virtuosi, energie locali e esperienze professionali che lavorano da anni contro la violenza alle donne: vanno ascoltate, coordinate, finanziate e collegate in un nuovo piano nazionale», queste le forti parole di Serena Dandini.
Una donna che subisce molestie, fisiche o psicologiche non suscita purtroppo sempre un gesto di solidarietà verso la vittima. Questo accade quando domina una mentalità patriarcale che riconosce alla donna solo una condizione di inferiorità nei confronti dell’uomo cosiddetto “macho”. Un’Italia che resta indietro anni luce, ma che deve destarsi dal torpore.
«La violenza maschile sulle donne non è una questione privata, ma politica», sostiene Dandini nella campagna contro la violenza alle donne promossa da numerose associazioni nazionali.
Per informazioni sul programma e sulla petizione visitare il sito
www.feriteamorte.it o seguire le pagine Fb:
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19 giugno 2013