Immigrazione. Dall’esperienza italiana per un governo dei flussi efficace ed umano

Livia Turco ha svolto nei giorni scorsi una relazione a Lima (Perù) nell’ambito di un seminario internazionale sull’immigrazione. Il testo integrale.


Governare l’immigrazione in modo umano ed efficace, nel dibattito politico europeo ed italiano, in questo ultimo decennio,  suona come una  espressione contraddittoria . Come se umanità ed efficacia fossero tra loro incompatibili. In realtà, proprio l’esperienza italiana ed europea dimostrano che quando si sceglie una politica basata sul riconoscimento della dignità della persona, su una cittadinanza di diritti e doveri e quando si cerca una paritaria collaborazione con gli Stati da cui provengono i flussi migratori si riduce l’immigrazione clandestina e nelle nostre città si vive un clima di maggiore serenità e sicurezza.

 

Vorrei riflettere, in questo mio contributo, su come possono essere promosse e realizzate politiche dell’immigrazione che siano efficaci in quanto promuovono l’immigrazione regolare e legale ed umane in quanto riconoscono la piena dignità delle persone immigrate e favoriscono il loro inserimento attivo nella società. Requisito fondamentale per governare in modo efficace ed umano i flussi migratori è  valutare il loro impatto sulla sostenibilità economica e sociale  dei paesi ospitanti. Non si può entrare in un paese comunque ed in qualunque modo. Questo darebbe vita a conflitti sociali acuti e non garantirebbe una vita dignitosa a chi emigra. Regolare l’immigrazione per ragioni economiche significa selezionare i flussi di ingresso secondo requisiti che devono essere indicati  dalle istituzioni in modo chiaro e trasparente a partire dal criterio dell’utilità economica. Altra cosa è il diritto di asilo per chi fugge da guerre e conflitti. In questo caso l’unico criterio che vale è l’accoglienza in nome del valore universale della dignità della persona.

 

Livia Turco

 

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28 novembre 2013