“Le donne hanno nelle loro mani la possibilità di costruire una nuova primavera dell’Italia, contrassegnata dalla rinascita della Nazione e dalla rinascita dello Stato. Sono le loro competenze professionali, la loro moralità, la loro tenacia, la loro capacità di tenere insieme e vivere tutti i tempi della vita, il loro sguardo verso il futuro a renderle attrezzate a costruire le riforme necessarie nel nostro tempo e ad essere classe dirigente del nostro paese”.
“Ma bisogna che le donne stesse ne siano consapevoli e decidano di giocare questa partita. Bisogna che ne sia consapevole la politica e decida finalmente di attingere da questo serbatoio le energie per cambiare l’Italia e rendere più umana la società ed il nostro mondo”.
Con queste parole l’onorevole Livia Turco, presidente della neo nata Fondazione Nilde Iotti, ha aperto i lavori del convegno
“Diventare cittadine: le donne nella costruzione della Nazione”, promosso dalla Fondazione nell’ambito delle iniziative del Comitato delle celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia.
Svoltosi sotto l’Alto Patronato del Presidente della Repubblica, il convegno ha raccolto diverse testimonianze e contributi del mondo della cultura e della politica finalizzati a mettere a fuoco il ruolo avuto dalle donne nella costruzione dell’Italia di ieri e di oggi.
“Nella costruzione politica della Nazione-Stato – ha sottolineato Livia Turco - le donne sono entrate con ritardo e fatica ma hanno arricchito l’idea stessa della statualità”. “Ma oggi – ha proseguito Turco - le donne non sono ancora uguali nella responsabilità pubblica, con effetti negativi nella geografia dei poteri economici, sociali e civile determinanti per lo sviluppo del Paese e sull’immagine collettiva, segnata da una falsificazione mediatica che sentiamo come una permanente offesa”.
“La sfida che le donne intendono rappresentare in questa celebrazione – ha detto ancora il presidente della Fondazione Iotti - sta nel recupero del nesso tra essere Nazione e essere Stato. Valorizzando tutti i livelli della statualità, da quelli municipali a quelli di un nuovo diritto internazionale. Per affermare il primato dei diritti delle persone, la coscienza civile di una solidarietà universale, una pratica interculturale che rispetti le diversità, una diffusione della democrazia e del governo pacifico dei conflitti”.
“Ed è all’interno di queste sfide – ha concluso Livia Turco - che assume rilievo la domanda di dignità, di uguaglianza, di opportunità, di riconoscimento delle differenze, di rispetto del corpo e di sostegno alla maternità, che hanno fatto delle donne, ormai da decenni, un soggetto decisivo nella politica mondiale,ma anche del futuro scenario politico italiano”.
15 aprile 2011