Mi vien da pensare che la teoria dell’Homo Sapiens-Sapiens sia una grande beffa. Un altro slogan dal suono confortevole e appagante che non ha niente a che vedere con il vero. Gli esseri umani: bravi a scoprire tante cose, dotati di una tecnologia sempre più raffinata e potente, velocissimi, capaci di raggiungere luoghi e contattare chiunque coprendo più o meno il mondo come mai prima nella storia dell’umanità, questo sì. Ma l’Uomo, dov’è?
L’uomo, quello che noi consideriamo evoluto dal tempo delle caverne, ha in effetti superato tanti guai, ha imparato a domare pestilenze e malattie e ad usare tanta parte delle forze naturali a suo vantaggio. Altro che caverne! Con un click riesco ad ottenere ciò che voglio di tante e tante cose che una volta richiedevano giorni, mesi, anni.
Sì, ma l’Uomo?
Eh. Pare che abbia preso una brutta piega. Anzi, la piega di questi tempi si è ormai fatta piaga, parrebbe. Da qualche anno scorrono questi nostri giorni di crisi – italiani, europei, mondiali – in un crescendo di consapevolezza buia, di rinnovata paura. Siamo dentro un grande pentolone ribollente e ottuso, come se lo stare tutti insieme al mondo fosse, in definitiva, il motivo di tutti i mali.
Immigrazione disperata e terrorismo sanguinoso, due fatti congiunti e profondamente differenti. Da una parte il diritto alla vita anche a costo della vita e il sogno di conquistare la dignità e un futuro, dall’altra la convinzione folle che sia un dovere eliminare l’odiosa e peccatrice umanità occidentale, nel nome di una legge di vita superiore.
E noi di qui – che, al confronto, siamo con le terga all’asciutto e mai privi di un piatto caldo – fermentiamo stagnando nelle nostre democrazie. Intendiamoci: democrazie un po’ buffone ma, sino ad adesso, pur sempre il meglio tra i diversi modi di regolare lo stare insieme in tanti.
Chi lo dice che è il meglio? Le donne, ad esempio. E i bambini, anche. I bambini del nostro mondo un po’ buffone stanno a cuore sia alle donne che agli uomini: non è poco. E le donne qui vivono da individui autonomi. Con tanti se e altrettanti ma, tendenzialmente affaticate da vite complesse e spesso ancora scarsamente ricompensate, eppure autonome. A pensarci bene, in Italia, sono ben 70 anni che le donne hanno il diritto di votare… per quanto mi riguarda, è con questo che l’Uomo si conquista il primo Sapiens, come fatto scientificamente verificabile e non come slogan di autocompiacimento.
Perché no? Potremmo far risalire a 70 anni fa il primo Sapiens da associare al termine Homo: “con il Suffragio Universale l’Uomo di Neanderthal finalmente fece un passo avanti e divenne Sapiens”… (funziona anche il suono, per l’assonanza con il Diluvio…)
Dunque: la comparsa della neocorteccia risale a 35 – 40 mila anni fa; 70 anni fa in Italia si conquistava il suffragio universale… Facendo due conti mi sembra di poter dire che per il secondo Sapiens c’è da aspettare... A meno che l’uomo, oltre che a velocizzare tutto ciò di cui si può servire, non si applichi meglio con la sua neocorteccia, faccia un veloce ripasso di storia, e trovi un altro modo di reagire alla paura. Chissà che i nostri figli, di qualsiasi colore siano, non riescano a scorgere l’avvento dell’altro Sapiens…
Antonella Bellino
Membro del Comitato aderenti Fondazione Nilde Iotti
31 marzo 2016