di Elena Marinucci
Per la terza volta le donne italiane esercitavano i conquistati diritti politici.
Avevano partecipato alle prime elezioni amministrative parziali e uno sparuto drappello di coraggiose era entrato nei primi Consigli Comunali,
13 donne su 430 membri indicati dai partiti erano entrate nella Consulta Nazionale.
Finalmente il 2 giugno 1946 ,70 anni fa ,le cittadine italiane votavano e potevano essere votate per la formazione della prima assemblea legislativa nazionale del nostro paese, l'Assemblea Costituente.
Entrarono 21 donne ( il 3,7 dei costituenti) ,quasi tutte laureate ,tutte già politicamente attive nei partiti e/o nell'associazionismo politicamente orientato.
Molte, attive nella Resistenza e nella lotta partigiana.
Due sole socialiste ,le due sole rappresentanti di un partito misogino.
Due insegnanti. Due coraggiose .
Una la grande Lina Merlin, era stata in prigione e al confino per la sua vivace e ininterrotta attività antifascista .
L'altra giovanissima, Bianca Bianchi professoressa di filosofia con grande fierezza, entrata in conflitto con i suoi superiori che volevano impedirle di trattare il tema della grande cultura ebraica aveva lasciato Firenze e accettato un incarico di insegnante di lingua italiana all'estero.
Caduto il fascismo .entrambe rientrate in Italia ,immediatamente iniziano la loro attività politica finalmente non clandestina,nel PSIUP.
Lina Merlin era già stata attiva nel PSI ,Bianca Bianchi ,di famiglia socialista ,aveva frequentato il Partito d'Azione.
Entrambe colte ,collaborano con diversi giornali ,scrivono bene ,nelle assemblee i loro interventi riscuotono grande successo.
Alle elezioni del 2 giugno per la formazione dell'Assemblea Costituente ,Bianca Bianchi batte il capolista ,nientemeno che Sandro Pertini ,ottenendo il doppio delle preferenze.
E' giovane, bella, elegante. Seguendo un cliché che stenta ad essere abbandonato ,le cronache si occupano subito di lei.non peró per parlare del suo impegno ,del suo lavoro, ma piuttosto del suo abbigliamento dei suoi capelli biondi.
Quando parla per la prima volta in aula ,cosa che raramente i Gruppi parlamentari ,offrivano ,o permettevano di fare alle donne (quando le donne erano tanto poche in Parlamento) ottiene un grandissimo successo.
Ma i giornali dell'epoca parlano del suo aspetto fisico.
Non entra a far parte del Comitato, dei 75 .Ne faranno parte,solo 5 donne ,alcune già componenti della Consulta.
Ma è brava ed attiva.Cosicché non le chiederanno di dimettersi ,come avrebbero voluto ,quando le avevano chiesto di firmare ,prima delle elezioni ,una dichiarazione di dimissioni "in bianco".
Si occupa dei problemi della scuola,delle pensioni,e dell'occupazione.
L'argomento che piu' le sta a cuore é quello del "riconoscimento dei figli naturali".
Se si considera che che la questione è stata parzialmente risolta solo con la Riforma del Diritto di Famiglia del 1975 e completata solo con la recentissima legge ,ben 70 anni dopo ,si può apprezzare l'impegno antesignano di Bianca Bianchi che tra l'altro su questo tema ebbe fra i suoi più accaniti avversari personaggi del calibro di Giovanni Spadolini.
E qualche primo successo Bianca Bianchi lo ottenne nella prima legislatura repubblicana,
Eletta in Parlamento nelle liste del PSLi divenuto poi PSDI ,fondato da Saragat dopo la scissione di Palazzo Barberini, con la presentazione di diversi progetti di legge riuscì a ridurre i casi di divieto di ricerca della paternità.
A differenza di altre costituenti che continuarono l'attività parlamentare per varie legislature,Bianca Bianchi non fu più rieletta.
Ma riprese con entusiasmo il suo impegno per la scuola, il suo impegno di scrittrice ,e rientrò in politica quasi venti anni dopo ,eletta consigliera comunale e poi ViceSindaca a Firenze.
18 luglio 2016