Burkini. Nessuna condanna se è una scelta delle donne

"Riconosciamo alle donne mussulmane di praticare il valore che ci sta tanto a cuore:la libertà di scelta. Dunque il burkini se scelto non può essere motivo di condanna e di indignazione da parte nostra". 


  Così Livia Turco interviene nel dibattito scaturito dalla decisione della Francia di vietare il burkini.

Secondo l'ex ministro per la Solidarietà sociale "la laicità in cui crediamo è quella che riconosce le differenze quando esse sono compatibili con i valori fondamentali della dignità umana". "E' arrivato il momento di mettere al centro del dibattito pubblico e dell'agenda politica 'quale convivenza vogliamo costuire", aggiunge.    "Noi crediamo nella fatica del conoscersi e riconoscersi, nella capacità di guardare in faccia, di dialogare, di individuare gli obiettivi comuni per costruire una società umana per tutti e tutte". "Con le donne mussulmane, mettiamoci attorno ad un tavolo, discutiamo di come costruire un'Italia migliore per tutti. Non preoccupiamoci del burkini ma di come le donne mussulmane sono integrate nel nostro Paese. Preoccupiamoci che non siano segregate in casa, che apprendono la lingua e cultura italiana".   "Preoccupiamoci - prosegue Livia Turco - di cambiare la mentalità maschile. Di tutti gli uomini, anche degli italiani che continuano a uccidere le loro mogli se compiono gesti di autonomia". "Impegniamoci insieme alle donne mussulmane che vogliono costruire un Islam europeo. Per questo penso a un 'tavolo della convivenza' con le donne mussulmane per discutere e lavorare insieme su come affermare la dignità di ciascuna e di tutte per una società più umana".    (ANSA)

29 agosto 2016