25 Novembre Giornata mondiale contro la violenza alle donne

A leggere attentamente i dati ISTAT il fenomeno della violenza alle donne è impressionante. I fatti di cronaca sono ogni giorno lo specchio di una realtà perennemente in crescita. Sono i partner e gli ex i principali autori della violenza di genere: il 13,6% delle donne tra i 16 e 70 nel corso della propria vita e' stata vittima delle loro violenze fisiche o sessuali. Di queste il 90,6% ha dovuto subire rapporti sessuali indesiderati, il 79,6% tentativi di strangolamento, soffocamento e ustione, il 77,8% schiaffi, pugni, calci e morsi. E in moltissimi casi di violenze in contesti familiari, neppure una gravidanza ferma il partner, anzi nel 7,5% dei casi l'aspettare un bambino scatena l'ira dell'uomo.


I dati dell'Istat testimoniano come la violenza alle donne sia "un fenomeno ampio, diffuso e polimorfo", accompagnato e spesso anticipato da vessazioni psicologiche, da uno stato di soggezione e vessazione, che riguarda 4 donne su 10.

Il 21% delle donne, oltre 4,5 milioni, ha dovuto subire nel corso della propria vita atti sessuali degradanti e umilianti, rapporti non desiderati, percepiti come violenza, abusi o molestie fisiche, sessuali gravi come stupri o tentati stupri. Un milione e 157 mila nelle forme piu' gravi: lo stupro (653mila) e tentato stupro (746mila). E ancora: il 20,2% delle donne tra i 16 e i 70 anni, 4,3 milioni, e' stata vittima di violenza fisica, minacce, schiaffi, pugni, calci. Un crescendo che in una minoranza dei casi, l'1,5%, ha portato a danni seri e permanenti, per strangolamento, ustione, soffocamento. Tra le moglie e le fidanzate vittime di violenza, il 37,6% ha riportato ferite o lesioni, il 21,8% soffre di dolori ricorrenti.

Le donne devono fronteggiare l'affermazione della forza fisica, ma anche subire, a vari livelli, forme di svalutazione e sottomissione e i segni rimangono sul corpo e a livello psichico: una su 4 ha difficolta' a concentrarsi e soffre di perdita di memoria. Se il 31,5% delle donne, quasi una donna su tre, ha subito nella propria vita una forma di violenza fisica o sessuale. Il 40,4% delle donne, oltre 8,3 milioni di donne, e' stata vittima di violenza psicologica da parte del partner o dell'ex. La 'violenza economica' all'interno della coppia riguarda il 4,6% delle donne.

"Prima di arrivare alla violenza efferata ci sono i sintomi - ha commentato la sottosegretaria alla presidenza del Consiglio Maria Teresa Amici -. E questo avviene fin dai banchi di scuola. impressionante la regressione nei rapporti tra sessi nella scuola italiana. quindi evidente che la battaglia principale deve essere insegnare che questa e' una societa' di donne e di uomini".

Due reati, terribili le violenze e lo stalking che dobbiamo avere la forza ed il coraggio sempre più  di denunciare.

Il coraggio di denunciare chiamando il numero 1522. In questa settimana che si avvicina alla Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, il 25 novembre, andranno in onda i due spot promossi dalla Presidenza del Consiglio per incoraggiare le donne vittime del proprio partner a denunciare e farsi aiutare. La campagna di comunicazione vuole aiutare le donne a trovare la forza, se vittime di stalking e violenza, e chiamare il numero 1522 gestito da Telefono Rosa in collaborazione con il dipartimento per le Pari Opportunità.

"due donne che sbloccano il loro coraggio con l'aiuto di una persona che può sostenerle". Sblocca il coraggio è, infatti, lo slogan della campagna presentata dalla sottosegretaria Maria Elena Boschi e dalla sua consigliera Lucia Annibali, che andrà in onda su tv e radio, nelle stazioni, a bordo dei treni negli uffici postali e, all’IKEA. Ma sabato 25 novembre,  per la prima volta l'Aula di Montecitorio sarà aperta alle sole donne.  “In QuantoDonna" è il titolo dell'evento organizzato su iniziativa della Presidente della Camera, Laura Boldrini. Per l'occasione, non solo l'Aula, ma anche le altre sale della Camera saranno aperte per accogliere tutte coloro che hanno aderito all'invito. Saranno oltre 1300 le donne provenienti da tutta Italia.
    Dopo la Presidente, Laura Boldrini, prenderanno la parola diciassette donne che hanno subito violenza in prima persona o che con la violenza hanno comunque avuto a che fare. Vittime di stupro, violenza domestica e stalking. Ma anche madri di donne che non ci sono più, uccise per mano degli uomini che avrebbero dovuto amarle. Ci saranno anche magistrate, dirigenti di polizia, studiose e giornaliste,  autrici teatrali e televisive.
    Concluderà i lavori la Sottosegretaria alla Presidenza del Consiglio, Maria Elena Boschi.    Nel pomeriggio del 25, le donne che avranno preso la parola in Aula verranno ricevute al Quirinale dal Presidente della Repubblica.

Il 25 novembre prenderà il via anche la campagna dell'Onu 2017, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, per concludersi il 10 dicembre, Giornata per i diritti umani. Due date che sottolineano che la violenza contro le donne è una vera e propria violazione dei diritti umani. . La campagna UNiTE dell'Onu si concentra quest'anno sul tema "Nessuno deve essere lasciato indietro: poniamo fine alla violenza contro le donne e le ragazze", a partire da quelle più fragili e vulnerabili: tra i rifugiati, i migranti, le minoranze, i popoli indigeni e le popolazioni colpite da conflitti e disastri naturali. 
Nel mondo si moltiplicano le iniziative in occasione del 25 novembre. A Roma si terrà una manifestazione nazionale di Non Una di Meno, che intende "lanciare un messaggio chiaro: non ci fermeremo finché non saremo libere dalla violenza di genere in tutte le sue forme. 

Inoltre il movimento One Billion Rising dell'attivista e drammaturga americana Eve Ensler , lancia la campagna Solidarietà che culminerà il 14 febbraio 2018, coinvolgendo un miliardo di persone, per celebrare insieme in modo gioioso irriverente e libero, la volontà di fermare ogni forma di abuso sulle donne e sulle bambine. Solidarietà, Creatività, Unione sono le parole che si ritrovano nel documentario City of Joy, scritto e diretto da Madeleine Gavin, che il 25 novembre arriva in Italia, a Milano.

Noi come donne e come fondatrici di una fondazione dedicata ad una madre della nostra repubblica, ci siamo e ci saremo sempre, in nome del rispetto e del valore di tutte le donne.

Grazia Labate

Ricercatore in economia sanitaria, già sottosegretaria alla sanità


   
   
 






 

22 novembre 2017