Il nuovo governo si è subito contraddistinto per la sua propaganda basata sulla discriminazione razziale ed etnica. Certamente il numero uno di questa propaganda è il Ministro dell'Interno, nel silenzio sconvolgente e accondiscendente dei suoi alleati.
Questa propaganda manipola e distorce il linguaggio con metodo scientifico, usa le ansie, le paure, le fragilità dei cittadini, spingendoli verso l'odio e il disprezzo degli altri. I poveri diventano cattivi, pericolosi e, soprattutto, stranieri, con parole d'ordine solo apparentemente nuove ma connesse alle pagine più nere della storia italiana.
Inizia così l'appello contro il razzismo lanciato dal presidente della Regione Toscana Enrico Rossi e dal sindaco di Firenze Dario Nardella.