Nella suggestiva Piazza della Minerva, in una serata fredda del 16 novembre, si fermano tante persone attratte da immagini che scorrono sulla facciata della Maestosa Basilica di Santa Maria. Sono immagini di un mare cristallino, di prati verdi splendenti. Quel mare cristallino diventa con il fluire delle immagini, grigio, sporco, pieno di detriti; l’erba splendente diventa terra esiccata, arida.
E’ il cambiamento che stiamo vivendo senza che ce ne accorgiamo e preoccupiamo in modo adeguato.
Le immagini sono accompagnate da una musica speciale, le note di Vivaldi, le Quattro Stagioni. Sono i Solisti Aquilani che avevo ascoltato all’Aquila dopo la vicenda terribile del terremoto e mi erano rimasti nel cuore.
Quelle note sono dirette da Daniele Orlando, primo violino dell’orchestra. Si intuisce un progetto ambizioso: attraverso le Quattro Stagioni di Vivaldi far riflettere sul ruolo dell’Uomo all’interno dell’ambiente.
Lo dice Daniele Orlando.
Lo dice con la musica divina del suo violino.
Lo dice quando prende la parola per spiegare le ragioni per cui siamo lì.
Lo fa con quella timidezza e umiltà che arriva dritta al cuore prima che al cervello e che dimostra la consapevolezza che il progetto ha bisogno di un “Noi”. Infatti, parla subito della bellezza della sua squadra ed invita le persone presenti a percorrere insieme un pezzo di strada, per recarsi nella vicina Chiesa di Sant’Ignazio, in cui si dispiegherà con tutta la sua potenza la musica del Concerto.
Mi colpisce quel riferirsi al grande bene che è la squadra dell’orchestra. Mi colpisce quell’invitarci a percorrere un tratto di strada, a fare “questo passo insieme…guidati dalla musica”.
In quella piazza e poi durante il Concerto, con la forza e la bellezza della musica percepisco il “ Carisma del Noi”:
il carisma di un leader che antepone la forza del messaggio al suo carisma individuale, che di fronte al calore ed al fragore dell’applauso ricerca l’abbraccio con gli altri e le altre della sua straordinaria squadra.
Al Concerto di Daniele Orlando e de I Solisti Aquilani ho sentito, attraverso la forza della musica, un sentimento nuovo verso la natura che compone la nostra vita. Ho percepito la forza del “carisma della timidezza” che cerca e costruisce la forza del “NOI.”
Il Carisma del “ NOI” è quello di cui c’è bisogno in questo nostro tempo.
Per salvare la natura.
Per promuovere sempre e dovunque la dignità della persona umana.
Livia Turco
19 novembre 2018