Un ricordo di Simonetta Sotgiu di Marisa Rodano

Ho conosciuto Simonetta Sotgiu nella fase in cui era Presidente della Commissione Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio e nella sua veste di Giudice della Corte di Cassazione, poi ci siamo incontrate nuovamente in occasione della prima stesura dell’Accordo di azione comune per la democrazia paritaria della quale fu firmataria.


Rammento che nel marzo 2010 fu Simonetta a segnalarmi che nella regione Campania era stata introdotta la doppia preferenza di genere e che poteva essere utile agire perché l’esempio fosse seguito anche dalle altre regioni. Simonetta fu quindi firmataria dell’appello di “Noi Rete Donne” (sottoscritto anche da Daniela Carlà, Roberta Morroni, Annamaria Parente e da me) alla Conferenza Stato Regioni affinché si adottasse un provvedimento di indirizzo al fine di far introdurre anche dalle altre Regioni la doppia preferenza nelle leggi elettorali regionali, allo scopo di adeguarsi alla sentenza nr 4 del 2010 della Corte Costituzionale, in applicazione dell’ articolo 117 della Costituzione. Questo era il testo dell’appello:   “Noi donne delle istituzioni, delle associazioni femminili, dei partiti, dei sindacati, della società civile, convinte della necessità che nella vita politica - di cui tutti avvertono il degrado e la crisi - debbano essere valorizzate innanzitutto le competenze, le professionalità e i talenti delle donne, ci permettiamo di richiamare l’attenzione della Ministra delle pari opportunità, del Ministro degli Affari regionali, del Presidente della Conferenza Stato-Regioni sul grande supporto fornito dalla Sentenza della Corte Costituzionale n. 4 del 2010 al principio della democrazia paritaria, (cioè delle pari opportunità nell’accesso alle cariche elettive di uomini e donne) con il riconoscimento della legittimità costituzionale della legge elettorale della Regione Campania laddove promuove nell’espressione del voto la doppia preferenza, diversa per sesso.   Essendo tuttora aperto il dibattito sulla presenza ancora inadeguata delle donne nelle istituzioni, ci pare infatti opportuno valorizzare la novità di una tale norma. Chiediamo pertanto l’adozione da parte della Conferenza Stato Regioni di un provvedimento di indirizzo che promuova l’inserimento di norme analoghe nei rispettivi sistemi elettorali da parte delle Regioni in ottemperanza all’articolo 117 della Costituzione .Facciamo appello altresì ai Presidenti delle Regioni e alle consigliere regionali, nonché ai candidati alla Presidenza delle Regioni e alle donne candidate alle elezioni regionali di adoperarsi affinché le leggi elettorali regionali vengano adeguate alla Sentenza della Corte Costituzionale”. L’appello fu sottoposto alla firma on line e raccolse moltissime firme.   Si decise allora di costituirsi in “Rete delle donne per la doppia preferenza”, poi ribattezzata “Noi, rete donne”. Fu successivamente Simonetta a organizzare un incontro tra una delegazione dell’Accordo e la Conferenza dei Presidenti dei Consigli Regionali i quali, però non fecero molto. Basti pensare che in Sardegna, nella “sua” Sardegna, solamente oggi, nel 2018, è stata introdotta la doppia preferenza nella legge elettorale regionale.   Simonetta Sotgiu, componente della Corte di Cassazione, in un’epoca in cui alle donne era assai difficile entrare in magistratura, ha avuto un ruolo decisivo in numerose importanti occasioni. Fondamentale fu la sua posizione contro la sentenza che aveva stabilito, in un caso di violenza sessuale, che non c’era stato stupro, perché i jeans non sono facilmente sfilabili e che dunque la ragazza stuprata doveva esser stata consenziente! Assai importante la sua azione per modificare la norma legislativa sulla violenza: da delitto contro la morale a delitto contro la persona.  Simonetta era veramente una persona straordinaria. La sua immatura scomparsa ci lascia più povere, è una perdita insanabile. Grazie, Simonetta, per tutto quello che hai fatto.   Marisa Rodano

17 novembre 2018