Donne non si nasce, si diventa. E la regola vale non solo per l'Occidente oggi, ma risale alla notte dei tempi. È quanto sostiene Fraiçoise Héritier antropologa francese, tra le più famose del mondo, considerata dal leggendario Claude Lévi-Strauss sua erede. Tanto che ne prese il posto al Collège de France. Il punto di partenza della affascinante ricerca della Héritier (in Italia i suoi libri sono pubblicati da Laterza) è capire come sia potuto accadere che l'uomo si sia impadronito del corpo della - donna. O meglio, dato che il maschio è piuttosto inutile (non è lui che partorisce) come è successo che gli è invece stato conferito il potere della vita. Lei lo spiega così: «I nostri antenati hanno tratto conclusioni sbagliate sull'origine stessa della vita: la procreazione. Secondo loro era maschile. Invece di pensare che la donna è capace di questo dono: fare figli, pensavano che senza il maschio non si è nulla. Da li si è creato il dominio maschile».
Héritier è una piccola signora di 78 anni, sguardo materno e rassicurante, sembra la nonna ideale. Ci riceve nel suo salotto, una stanza grande, ariosa, con piante colorate, un tavolo vicino alla finestra e in un angolo, davanti a poltrone e divani, la libreria. In risalto una foto in bianconero di trent'anni fa con lei, unica donna, insieme a tutti i professori del Collège de France. E con Lévi-Strauss, il suo mentore, la sua guida, la sua ispirazione. Héritier spiega i concetti più difficili con l'eloquenza dei grandi. Parla con una voce pacata, dizione perfetta: nel rispondere fa trasparire la pazienza acquisita con l'insegnamento.
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13 gennaio 2012