150 morti in mare sono una ferita profonda, sono una atrocità che non possiamo consentirci..
Quei morti ci dicono il decadimento della società europea, ci dicono che stiamo smarrendo il senso della dignità umana.
Dobbiamo reagire, fermare questo squallore, colpire il cinismo e la disumanità di chi ci governa, dobbiamo mobilitare le coscienze.
Bisogna promuovere una grande manifestazione che renda onore a quei morti, che dica no a tutte le scelte scellerate del governo, che smuova l’Europa per ripristinare i salvataggi in mare, per costruire i corridoi umanitari, per realizzare una efficace politica di accoglienza e per realizzare finalmente un pò di solidarietà europea a partire dalla definizione di una politica di pace verso la Libia.
Bisogna convocare una Conferenza per costruire una nuova legge quadro sull’immigrazione coinvolgendo quella grande e bella Italia della convivenza che agisce e combatte, coinvolgere le espressioni della società civile e della politica europea.
Bisogna aprire il cantiere dell’Italia e dell’Europa della Convivenza a partire dalla domanda, come stiamo insieme storie, vite e culture diverse?
Come costruiamo il motto dell’Unione Europea dell’Unità nella diversità?
Come costruiamo la società del futuro che non potrà che essere aperta e plurale?
Bisogna farlo subito!
Questa tragedia deve segnare la svolta nei nostri cuori, nelle nostre azioni, nella nostra iniziativa politica.
Livia Turco
26 luglio 2019