Appello di “Se non ora quando – Libere” per il popolo curdo

Violentata e lapidata. Ecco come ha concluso la sua giovane vita Hevrin Khalaf  segretaria generale del Partito siriano del Futuro e attivista dei diritti delle donne. 


Nella guerra scatenata da Erdogan contro i curdi -per sradicarli definitivamente dalla loro terra e disperderli come i nuovi “palestinesi” del Medio Oriente- se ne combatte un’altra: contro le donne che osano affermare i loro diritti e la loro libertà. Il feroce, barbaro assassinio è un messaggio inviato a noi tutte: alle donne che vivono in quella zona martoriata e anche a noi, donne occidentali. A loro intima di abbassare la testa e scomparire dentro un burka, a noi dice che siamo politicamente insignificanti e inutili.

Sì, da decenni in Occidente non si fa che parlare dei diritti delle donne, di volerli affermare, anche a costo di imporli con la forza, là dove vengono negati e violati, di farli valere qui, anche a costo di colpire e criminalizzare in modo indiscriminato religione e cultura islamica. Ma quando delle donne prendono in mano il loro destino e si battono per la loro libertà come hanno fatto e stanno facendo le donne curde allora l’Occidente, terra di diritti e libertà, gira la faccia dall’altro lato e le lascia massacrare, oggi dalle milizie di Erdogan e domani chissà da altri difensori dell’ordine patriarcale. Impunemente? Ecco, noi donne occidentali, donne europee, le lasciamo massacrare impunemente? Lasciamo che quella fiammella di libertà femminile venga spenta e cancellata? Cosa possiamo dire e fare, qui e ora, perché nei giochi cruenti della geopolitica sia compreso anche il destino delle donne?

Innanzitutto chiediamo ai governi europei e in particolare alle donne che ne fanno parte di adoperarsi per imporre il cessate il fuoco, chiedere l’immediato intervento dell’ Onu a salvaguardia delle popolazioni, di bloccare la vendita delle armi alla Turchia, e l’istituzione di un tribunale internazionale per crimini come quello consumato contro Hevrin. Chiediamo alle donne italiane ed europee di mobilitarsi in vista di una forte azione comune.

N.B. Per aderire alla mobilitazione visita la nostra pagina www.facebook.com/senonoraquandofanpage e lascia un commento, oppure scrivici a chelibertaofficial@gmail.com

 

15 ottobre 2019