“R3SISTENZE FEMMINILI. Una trilogia”. I copioni di Marta Cuscunà, recensione di Giorgia Gobbi


Da più di un decennio Marta Cuscunà si è affermata nel panorama teatrale italiano e internazionale rivelando la propria originale ricerca artistica capace di suggerire una lettura della storia e del presente da angolazioni differenti, attraverso spettacoli che raccontano storie vere, spesso dimenticate o occultate. Il suo è un teatro di impegno civile, animato da una vera e propria tensione militante, al cui centro troviamo storie di protagonismo femminile, pagine di storia cadute nell’oblio o rimosse dalla storiografia e vicende più recenti celate dal mondo mediatico.

I tre copioni pubblicati grazie al sostegno di Roberta Nunin, Consigliera di Parità della Regione autonoma Friuli Venezia Giulia, ci guidano a riflettere sul ruolo delle donne nella società attuale, che continua a negare la loro piena libertà di autodeterminazione, e a prendere coscienza della ininterrotta lotta che le vede protagoniste per la rivendicazione della parità dei diritti.

La giovane operaia Ondina Peteani, protagonista di È bello vivere liberi!, incapace di ricoprire un ruolo passivo e determinata ad agire per cambiare il proprio Paese, è l’esempio di come, opponendosi ai dettami del regime fascista che le voleva madri della patria, angeli del focolare domestico e spose modello, le donne diventarono vere e proprie animatrici della Resistenza e si mostrarono pronte ad abbattere ad ogni costo le limitazioni socio-culturali che le ponevano in una condizione di inferiorità.

Arcangela Tarabotti e le Clarisse di Udine, le cui storie si intrecciano in La semplicità ingannata, sono i modelli della critica alle convenzioni, alle coercizioni imposte dalla società patriarcale e alla monetizzazione della figura femminile, in passato alla base delle autoritarie decisioni di numerosi padri di famiglia nei confronti del destino delle proprie figlie, ma a ben vedere fenomeno ancora sorprendentemente attuale anche se mutato nelle sue forme. Attraverso le loro storie Marta Cuscunà ci svela le scintille del desiderio di rivendicazione di pari diritti tra uomini e donne che maturarono già nel Cinquecento.

Il patto tra diciotto adolescenti americane intenzionate a creare una comune femminile, in cui dare alla luce e crescere i propri figli e dalla quale escludere i giovani padri, e la scelta di centinaia di uomini di marciare contro la violenza sulle donne sono due episodi estratti dalla storia recente a partire dalle quali, in Sorry, boys, Marta Cuscunà riflette sull’origine della violenza maschile contro le donne.

I testi teatrali raccolti in R3SISTENZE FEMMINILI sono un tassello del complesso lavoro che ha caratterizzato il percorso creativo di un’artista eclettica, la quale ha mostrato una continua apertura alle sperimentazioni scenico-performative intrecciando le pratiche del teatro di narrazione alle tecniche del teatro di figura. Le drammaturgie di Marta Cuscunà lasciano emergere l’entusiasmo e la determinazione delle protagoniste nell’ideare forme di resistenza alle società che relegavano le donne ai margini. La lettura di questo libro è un viaggio che, anche grazie alle numerose immagini di scena e all’avvincente lavoro narrativo dell’autrice, ci riporta in teatro coinvolgendoci in tre appassionanti storie di donne incapaci di restare a guardare.

Marta Cuscunà
R3SISTENZE FEMMINILI. Una trilogia
Forum Editrice Universitaria Udinese, 2019

Recensione a cura di Giorgia Gobbi
 

10 aprile 2020