Insieme alle altre venti donne elette all’Assemblea costituente, la Mattei rappresentò la novità dell’Italia repubblicana e democratica. Le Madri Costituenti lavorarono con intensità, con coraggio, con atteggiamento costruttivo e senso di coesione alla stesura e all’approvazione della nostra Costituzione. Il loro contributo fu determinante per affermare il principio egualitario e paritario negli articoli
Nei giorni che ci avvicinano al 2 giugno, è suggestivo riguardare le foto dei momenti significativi relativi alla nascita della Repubblica e all’approvazione della Costituzione. Tra le tante belle immagini, è particolarmente emblematica la foto che ritrae la consegna del testo costituzionale da parte di una rappresentanza dell’Assemblea guidata dal Presidente Umberto Terracini al Presidente della Repubblica Enrico De Nicola. Fa parte della delegazione la giovanissima Teresa Mattei.
Insieme alle altre venti donne elette all’Assemblea costituente, la Mattei rappresentò la novità dell’Italia repubblicana e democratica. Le Madri Costituenti lavorarono con intensità, con coraggio, con atteggiamento costruttivo e senso di coesione alla stesura e all’approvazione della nostra Costituzione. Il loro contributo fu determinante per affermare il principio egualitario e paritario negli articoli.
L’affermazione della piena uguaglianza fra i sessi, sancita nell’articolo 3 della Costituzione, come ricordava Nilde Iotti, rappresentò la grande conquista dell’Italia repubblicana alla quale le elette contribuirono con forza, difendendone l’applicazione negli articoli riguardanti la famiglia, la vita sociale, il lavoro, la vita politica e l’accesso alle cariche pubbliche.
Il contributo delle Costituenti andò molto oltre questo aspetto che era comunque essenziale, non solo per rispondere alle attese delle donne, ma anche per definire la qualità della democrazia italiana.
Le Costituenti si impegnarono per definire in ogni campo della vita politica economica e sociale una concezione avanzata della democrazia e per assicurare il consolidamento della cultura della pace fra le nazioni e nel corpo sociale. Seguirono con molta attenzione l’approvazione dell’articolo 11 della Costituzione, contenente il fermo ripudio della guerra e la promozione della partecipazione dell’Italia alle organizzazioni sovranazionali.
Furono molto attive nelle istituzioni femminili internazionali e prestarono particolare attenzione alla definizione degli articoli riguardanti la scuola e la vita culturale, nella piena convinzione che fosse necessario costruire la pace tramite l’educazione dei giovani e delle giovani cittadine, seguendo anche l’importante insegnamento di Maria Montessori.
L’esempio delle prime elette nel Parlamento dell’Italia repubblicana continua a fornire anche oggi importanti spunti di riflessione a fronte di battaglie che devono essere realizzate per migliorare la qualità della democrazia. Le donne impegnate in prima linea nella vita sociale e politica italiana hanno dimostrato il loro valore e la loro capacità di contribuire sempre con intelligenza e coraggio alle complesse esigenze della nostra società. In questi giorni di crisi sanitaria e sociale il lavoro delle donne è stato rilevantissimo.
In ogni modo hanno dato un apporto essenziale e contribuiscono a condurre il paese fuori da una tristissima situazione. Alle donne italiane tutte, alle più giovani in particolare, mi piace esprimere un augurio di sentirsi sempre eredi e testimoni del lavoro delle Madri Costituenti, di donne che con umiltà, con semplicità, con coraggio e con forza hanno saputo davvero dare a questo paese la forma e la sostanza di una democrazia progressista.
Francesca Russo
30 maggio 2020