Roma, 8 marzo 2012: Iatliane e nuove italiane per l'Italia
riflessione di Viciane Wetchitcheu, Circolo PD Torino

L’Altare della Patria è per me il simbolo, il luogo che unisce tutti i cittadini italiani: vecchi e nuovi, dove io da nuova cittadina e da militante democratica  mi sento parte di una generazione di donne che deve lottare per la propria emancipazione in una società italiana in divenire.
Salire i gradini dell’Altare della Patria è un momento molto importante e sento di volermi battere per i miei diritti e di quelli di tutte, per partecipare al progetto di inclusione sociale effettivo dell’ Italia in cui vivo e voglio vivere, per una integrazione fatta di rispetto dei  diritti e doveri di tutti e dell’Amore per il mio paese.

Sono Viciane Wetchitcheu: italiana. Arrivata in Italia giovanissima dal Camerun, vivo a Torino da circa 15 anni. Sono cresciuta in Italia, mi sono diplomata e laureata nella scuola ed all’Università della mia città: Torino. Mi sento italiana e mi riconosco tale, da sempre, vivo nel rispetto delle leggi del mio paese e condivido i valori della Repubblica.
Pensando alle donne che hanno lasciato un segno nella vita politica del paese, mi sono avvicinata alla politica ed il mio percorso politico è una grandissima passione, ma non solo, con quello che faccio, voglio rappresentare chi in questo momento non è rappresentata e penso che le nuove italiane debbano essere presenti in tutti gli ambiti della vita del Paese, Politica, Economia, Tecnologia , Sindacato, Istruzione, Cultura, Sport, Settore pubblico, Televisione ….. insomma nella vita quotidiana. Perché, se non lo sono, chi potrà spendersi al meglio per la loro causa? L’emancipazione e l’integrazione passa anche da lì, essere presenti, non delegare ad altri ciò che ci riguarda, bisogna valorizzare i nostri volti e le nostre esperienze, solo così si potrà creare consapevolezza e l’accettazione della nuova italiana da parte degli italiani nativi…. Solo così si potrà sperare di attingere verso una Italia della civile convivenza e creare una alleanza tra nativi e non per una Italia migliore.
L’Altare della Patria è per me il simbolo, il luogo che unisce tutti i cittadini italiani: vecchi e nuovi, dove io da nuova cittadina e da militante democratica  mi sento parte di una generazione di donne che deve lottare per la propria emancipazione in una società italiana in divenire.
Salire i gradini dell’Altare della Patria è un momento molto importante e sento di volermi battere per i miei diritti e di quelli di tutte, per partecipare al progetto di inclusione sociale effettivo dell’ Italia in cui vivo e voglio vivere, per una integrazione fatta di rispetto dei  diritti e doveri di tutti e dell’Amore per il mio paese.
L’Italia unita deve includere anche le sue figlie che si riconoscono tali, sperare di poter vivere in Italia come cittadina accolta, inserita e rispettata per quel che faccio e non vista per il luogo da dove vengo.
Compiere questo gesto simbolico, nel giorno della Festa della donna, ha un significato ancor maggiore, soprattutto  in  ricordo di Nilde Iotti, che con il suo lavoro e la sua attività politica ha contribuito alla emancipazione femminile e delle classi sociali più deboli, ciò a cui vogliamo attingere tutte.
Sarebbe bello poter dire: sono italiana e non sentirsi diversa a casa propria.
Far parte oggi di un progetto di integrazione con la consapevolezza delle ricadute per il domani, dove le figlie d’Italia, nate e/o cresciute sul suo territorio si sentiranno orgogliose di essere italiane, figlie della Patria che avranno scelto, rispettando i suoi principi, condividendo i suoi valori e facendo parte integrante della società.
L’Italia per il suo futuro deve includere  le sue nuove italiane, che pensano il loro futuro in Italia, non altrove…..sarebbe opportuno per una integrazione vera, più attenzione ed opportunità per tutte. Vorrei vedere un paese coraggioso, che ha la forza di esporsi con i volti e le esperienze positive delle sue nuove italiane per l’Italia di domani.
Viciane Wetchitcheu

06 marzo 2012