Il G20 delle donne, di Grazia Labate

 È la prima volta che in ambito G20 viene organizzato un evento sull’empowerment delle donne, dando centralità alla qualità del lavoro femminile, alle politiche per la valorizzazione del merito e del talento e della leadership delle donne, all’affermazione e alla tutela dei loro diritti e al contrasto alla violenza di genere.


Nell’incanto di Villa Durazzo, con il giardino disegnato dall’erica, di quel rosa viola inconfondibile che recava la scritta G20 il 26 agosto si è tenuta a Santa Margherita Ligure una Conferenza dedicata esclusivamente al tema dell’empowerment femminile. È la prima volta che in ambito G20 viene organizzato un evento sull’empowerment delle donne, dando centralità alla qualità del lavoro femminile, alle politiche per la valorizzazione del merito e del talento e della leadership delle donne, all’affermazione e alla tutela dei loro diritti e al contrasto alla violenza di genere.

La Conferenza, è stata presieduta dalla Ministra Elena Bonetti, ed ha visto la partecipazione dei Ministri responsabili per le pari opportunità del Paesi del G20 e dei Paesi ospiti, di rappresentanti di organizzazioni internazionali (UN Women, OIL, OCSE), del mondo delle imprese, dell’accademia e della società civile che hanno dibattuto su due specifiche aree di approfondimento: STEM, competenze finanziarie e digitali, ambiente e sostenibilità; Empowerment lavorativo ed economico e armonizzazione dei tempi di vita.

E’ emerso in concreto la necessità di sostenere l’empowerment economico delle donne e di migliorare l’accesso, le possibilità e le condizioni di lavoro delle donne in termini di occupabilità, retribuzione, crescita professionale. Questo, nell’ottica della creazione di nuove opportunità professionali, anche per le donne vittime di violenza. È inoltre stato sottolineato come sia importante valorizzare le esperienze positive e di successo di lavoratrici e imprenditrici, soprattutto in relazione alle imprese creative e culturali, al settore finanziario e tecnologico, all’economia circolare, green e sostenibile.

La Conferenza è stata anche l’occasione per condividere opinioni e buone pratiche sugli strumenti di sostegno all’empowerment femminile e di promozione della parità di genere. Saranno presi in considerazione gli outcomes sulla parità di genere prodotti da altre aree di lavoro nel quadro del G20, dall’Engagement Group Women20 e dall’alleanza G20 Empower, il cui obiettivo è promuovere la leadership femminile nel settore privato. I risultati della discussione saranno raccolti dalla Presidenza italiana e portati all’attenzione dei Leader del G20 in vista del vertice di Roma del 30 e 31 ottobre prossimi venturi.

Dunque dal G20 delle donne a Santa Margherita Ligure un impegno a sostegno della parità di genere, ma contemporaneamente il dolore e lo sgomento per le notizie e le immagini che raccontavano la disperazione delle migliaia di persone ancora intrappolate all’aeroporto di Kabul, che sarebbero state colpite direttamente, toccate o sfiorate, solo qualche ora più tardi, dall’attacco kamikaze che ha causato decine di vittime.

I volti di quelle donne di quei bambini gli appelli delle giovani ragazze studentesse, il loro grido di libertà e di paura per il ritorno del regime oscurantista talebano, rimangono un segno indelebile nella mente e nel cuore di quanti a Santa Margherita ligure si erano ritrovati per discutere del nuovo secolo delle donne.

L’agenda dei lavori del vertice, fortemente voluto dal Governo italiano nel corso dell’anno di Presidenza del G20, è stata forzatamente spostata verso l’emergenza internazionale, ma il premier Draghi porterà sul tavolo di una riunione dei Primi ministri del gruppo già alla fine di settembre le questioni emerse a Santa Margherita; anche la Commissaria europea all’Uguaglianza, la maltese Helena Dalli, ha sottolineato la comunanza di intenti delle partecipanti al vertice, ugualmente preoccupate per il destino delle donne afgane che rischiano di perdere libertà e diritti, quand’anche la vita, nello stravolgimento di potere avvenuto in Afganistan per mano dei talebani.

La forte presa di posizione e la richiesta corale di un impegno dei singoli governi per un incremento delle azioni a sostegno della parità di genere, nella formazione quanto nella società, è forse l’esito più pragmatico del vertice ligure che ha focalizzato l’attenzione su due diversi temi: da un lato la necessità di investire sull’educazione delle bambine e dei bambini, per scardinare l’insinuarsi di stereotipi di genere già dalla prima infanzia, e per garantire anche alle ragazze un accesso alle discipline tecniche, scientifiche, digitali ed economiche che, ad oggi, risultano sbilanciate, con una predominanza maschile fra gli iscritti; e dall’altro l’urgenza di un riequilibrio salariale e di opportunità di accesso a posizioni di vertice nel sistema produttivo che, se irrobustite con il sostegno di una rete di servizi e di infrastrutture sociali, possono offrire al mondo del lavoro la possibilità di godere anche dell’apporto femminile, oltre che di quello maschile, nell’esplicarsi delle sue più complesse funzioni.

“Non è solo una emergenza ma un’opportunità”, è stata infatti la conclusione della ministra italiana, Elena Bonetti che, a chiusura dei lavori, ha voluto sottolineare la concretezza degli impegni assunti. Per il nostro Paese, in particolare, certificazione di genere per le imprese, family act e formazione nelle materie tecnico scientifiche.

Ma al tempo stesso vi è stato un impegno solenne a difendere i diritti delle donne ovunque nel mondo. Nel messaggio del Premier Draghi al G20 di Santa Margherita Ligure il primo pensiero è stato per le donne afghane. "Come paesi del G20 abbiamo degli obblighi non soltanto nei confronti dei nostri cittadini, ma anche nei confronti della comunità globale"- ha detto Draghi, che ha sottolineato come sia necessario fare tutto il possibile per garantire che le donne afghane mantengano le loro libertà e i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto all'istruzione.

Il rischio ha sottolineato il Premier è che le conquiste di questi vent'anni vengano annullate e che le donne afghane rischino "di diventare ancora una volta cittadine di seconda classe, vittime di violenza e di discriminazioni sistematiche.

Durante la Presidenza italiana, ha ricordato Draghi, abbiamo adottato misure concrete per migliorare la posizione delle donne nel mondo del lavoro, promuovere la loro emancipazione e rimuovere gli ostacoli che frenano le loro carriere".
• "A giugno abbiamo adottato una tabella di marcia volta a raggiungere e superare l'obiettivo fissato a Brisbane, che prevede di ridurre del 25% entro il 2025 i divari di genere nel tasso di partecipazione alla forza lavoro nei Paesi del G20. La tabella comprende 17 indicatori che consentono di monitorare i progressi raggiunti verso la piena parità di genere nel mondo del lavoro. Ogni perdita di talento femminile è una perdita per tutti noi".

Per il W20 è stato importante l’intervento della chair Linda Laura Sabbadini, che si è confrontata nel corso del round table con Elisabeth Moreno, ministra francese per la Parità di genere, I Gusti Ayu Bintang Darmawati, ministra indonesiana per l'Empowerment femminile e Marukawa Tamayo, ministra giapponese per l'Empowerment femminile e la gender equality; di Anne Ravanova, rappresentante della delegazione del W20 Ue e Jessica Widjaja, rappresentante W20 Indonesia.

Con la passione che la contraddistingue Linda Laura Sabbadini ha affermato: “Le afghane sono nostre sorelle. Non possiamo lasciarle sole”.

“Questo appuntamento sarà una svolta storica per la parità”. Linda Laura Sabbadini ci crede davvero, questo potrebbe essere il G20 della svolta, quello che nelle «declaration finali dei leader» consegnerà al mondo dei Paesi industrializzati un’agenda per l’empowerment femminile, un passo dopo l’altro per la parità nel lavoro, nello studio, nella salute, nei diritti.

«Per raggiungere questo tutti i governi dovranno investire fortemente nella battaglia contro gli stereotipi di genere» sostiene Sabbadini, se vogliono davvero raggiungere società in equilibrio e crescita per il futuro.

Noi della Fondazione Nilde Iotti siamo fortemente convinte da tempo, che non può esserci crescita ed inveramento della democrazia senza la parità di genere e senza la presenza delle donne in tutti i più alti livelli di responsabilità per questo condividiamo il manifesto, elaborato da scienziate, economiste, donne che lottano per i diritti della propria terra e per rimettere le donne al centro del cambiamento che è stato presentato alla stampa da Linda Laura Sabbadini.

La forza delle donne viene da lontano inizia così il manifesto delle donne elaborato a conclusione degli incontri del Women 20. Tre giorni per discutere di lavoro e imprenditorialità femminile, di opportunità offerte dallo sviluppo digitale, di accesso all’istruzione e ai servizi di cura, di presenza paritaria nei luoghi decisionali, ma anche di divario salariale e tecnologico, di contrasto agli stereotipi di genere e alla violenza sulle donne.

Il manifesto delle donne, elaborato da Women 20 per il G20 di ottobre a Roma, lancia un messaggio chiaro ai potenti della terra e al mondo “ Rappresentando la metà della popolazione mondiale, le donne, dice, oggi non chiedono la semplice inclusione ma l’empowerment femminile”. Che vuol dire parità di diritti e fine di ogni discriminazione. Le donne non sono una categoria a parte, sono la metà della popolazione mondiale, hanno diritto a rappresentare i bisogni del mondo, di condividere con gli uomini sfide e progetti per il futuro, hanno diritto a ricoprire Il 50% dei posti decisionali, nello spirito non dell’inclusione, ma della parità entro il 2030.

Un obiettivo audace, come ha sottolineato Ursula von der Leyen in un videomessaggio di saluto“Al prossimo vertice del G20 a Roma, ha detto la presidente della commissione europea, potrei essere l’unica donna del gruppo. Non potrebbe esserci, ha aggiunto, un promemoria migliore di quanto sia ancora lunga la strada verso la parità di genere”. Di qui la fiducia riposta nel lavoro del summit delle donne, che nel manifesto da consegnare attraverso il Premier Draghi ai leader del G 20, chiedono di allegare la road map per l’uguaglianza di genere che il G20 dovrà tracciare e che dovrà essere allegato, ha detto Sabbadini, coraggiosa sfidante visionaria, ma al tempo stesso concreta, alla declaration dei leader e non solo dei ministri del lavoro.

Fra le tematiche strategiche che dovranno farne parte sono la medicina di genere la promozione della salute, il digital empowerment, la lotta alla violenza contro le donne e contro le bambine, agli stereotipi di genere, l’impulso alle imprese femminili e la valorizzazione delle competenze delle donne e il loro inserimento nei settori a prevalenza maschile.

La diversità è valore fondante delle nostre democrazie, ha aggiunto Sabbadini, non una eccezione deviante vi chiediamo di valorizzarla

“Ridisegniamo, esorta il manifesto, una nuova visione del mondo puntiamo su una strategia educativa e di cambiamento culturale a tutti i libelli, valorizziamo le componenti femminili in tutti i campi, dotiamo le donne più svantaggiate degli strumenti educativi necessari per rimettersi in gioco all’indomani di questa tragica crisi . Diamo un ruolo più rilevante alle donne nelle imprese, alle imprese femminili, miglioriamo la qualità del lavoro, ma soprattutto ricordiamoci di investire in questi obiettivi.. “Cari uomini, tranne gli uomini violenti, voi sapete quanto valgono le vostre nonne, le vostre mamme, le vostre sorelle, le vostre compagne, le vostre figlie, è il momento che il pregiudizio smetta di pregiudicarne la vita e la felicità. Unitevi a noi per rendere più giuste le nostre società e il futuro di tutti.”

Condividiamo nel nostro impegno quotidiano cara Linda Laura, a presto.

Grazia Labate

Ricercatrice in economia sanitaria già sottosegretaria alla salute

02 settembre 2021