Nilde Iotti
 
Dobbiamo rendere più umani i tempi del lavoro, gli orari delle città, il ritmo della vita. Dobbiamo far entrare nella politica l'esperienza quotidiana della vita, le piccole cose dell'esistenza, costringendo tutti - uomini politici, ministri, economisti, amministratori locali - a fare finalmente i conti con la vita concreta dalle donne.
   

Nilde. Un ritratto appassionato di un grande giornalista
che l'ha conosciuta da vicino

Una biografia inedita, in esclusiva per il sito della Fondazione Iotti, scritta da Giorgio Frasca Polara, il giornalista de l'Unità che l'ha conosciuta molto bene e che ne è stato il portavoce durante la sua presidenza della Camera.

&


Intervista a Flavia Franconi: "Le donne vivono di più ma accusano più malattie. E la colpa è anche dei medici"

In Italia come in Spagna le donne hanno una percezione peggiore della loro salute rispetto agli uomini, anche perché più spesso sono affette da malattie croniche. “Ma il problema non è psicologico”, spiega Flavia Franconi, docente di Farmacologica Cellulare e Molecolare dell'Università di Sassari e vicepresidente Società Italiana per la Salute e la Medicina di Genere, nonché membro del Comitato scientifico della Fondazione Nilde Iotti.

&


Livia Turco ricorda Maria Eletta Martini
(Lucca, 24 luglio 1922 – Lucca, 29 dicembre 2011)

L’avevo conosciuta quando entrai alla Camera nel 1987. Ero arrivata con tante altre giovani colleghe sull’onda di una battaglia che noi donne del PCI avevamo condotto e vinto, quella della Carta delle Donne che diceva “dalle donne la forza delle donne”. Maria Eletta Martini allora era dall’altra parte dell’aula. Un’autorevole esponente della DC, una parlamentare di lungo corso, ed era molto incuriosita da quella pattuglia di giovani e colorate parlamentari che erano arrivate per la prima volta.

&


Abolire la miseria
di Barbara Spinelli, da la Repubblica del 28 dicembre 2012

Abolire la miseria: così s'intitolava lo splendido libro che l'economista Ernesto Rossi, autore con Altiero Spinelli e Eugenio Colorni del Manifesto di Ventotene, scrisse in carcere nel '42 e pubblicò nel '46: "Bisogna unire tutte le nostre forze per combattere la miseria per le stesse ragioni per le quali è stato necessario in passato combattere il vaiolo e la peste: perché non ne resti infetto tutto il corpo sociale". La sfida oggi è identica, e sono le pubbliche istituzioni nazionali e europee a doversi assumere il compito.

&


Tre donne per una riforma
di Chiara Saraceno, da la Repubblica del 19 dicembre 2011

Tre donne hanno nelle proprie mani una delle questioni più calde della politica italiana, la riforma del mercato del lavoro e il futuro dell´articolo 18 dello statuto dei lavoratori: la ministra del welfare, la presidente di Confindustria, la segretaria generale del massimo sindacato italiano.

&


Istat. Salute. Le donne accusano più malattie degli uomini

Pubblicata l'ultima indagine multiscopo dell'Istat. Solo il 67,2% delle italiane afferma di godere di buona salute contro il 75,1% degli uomini. E poi il 23,7% delle donne soffre di due o più malattie croniche contro il 16% degli uomini. Differenze significative anche nelle cause di morte.

&


“Ciao Leda”. Rosa Russo Jervolino ricorda Leda Colombini
(Fabbrico di Reggio Emilia, 10/01/1929 – Roma, 6/12/2011)

L’abbiamo vista l’ultima volta (ma non pensavamo certo che fosse l’ultima) il 30 novembre scorso nella Sala del Consiglio Provinciale di Roma, al bellissimo memorial di Nilde Iotti. Poi all’improvviso, una settimana dopo, la notizia della sua morte. Una notizia tristissima e del tutto inattesa. Una morte, quella di Leda, che si può definire “bella”, se ha senso chiamare “bella” la morte. Certamente una morte che le fa onore: nel carcere di Regina Coeli mentre, come ogni giorno, faceva volontariato fra i reclusi.

&


"Nilde una donna della Repubblica".
Il 30 novembre alla Provincia di Roma

Un incontro in occasione dell’anniversario della scomparsa di Nilde Iotti. Per l’occasione l’attrice Monica Morini interpreterà un monologo teatrale dedicato alla figura dell’ex presidente della Camera. La mattina anteprima dello spettacolo con gli alunni delle scuole romane.

&


Auguri alla nonna d’Italia che ha visto 10 Papi
"I miei 112 anni di storia d'Italia"
di Michele Brambilla, da La Stampa del 29 novembre 2011

Le chiedo che cosa ricorda delle tante Italie che ha visto. «Quando è scoppiata la Prima guerra mondiale ero una tuseta... Stavo a Villadossola e avevo un fidanzato: lo chiamarono per il fronte e non è più tornato. Morto. Così ho dovuto sposare un altro». Sto per chiederle perché mai abbia «dovuto», ma lei mi precede facendomi capire subito com'è cambiata l'Italia, da allora, soprattutto per le donne: «Era uno di qui, del lago. Io non volevo sposarlo, ma lui mi ha obbligata». Come? «Abitavamo nello stesso cortile e lui un giorno mi mandò a chiamare da sua madre: "Vieni che Giovannino ti vuole parlare". Io ci andai e lui mi disse: "Se ti va bene mi sposi, se no ti ammazzo". Avevo 26 anni. Mi sposai».

&


Violenza sulle donne, prevenire per fermarla
di Michelle Bachelet, da La Stampa del 25 novembre 2011

Il 25 novembre si è celebtrata in tutto il mondo la Giornata contro la violenza sulle donne. L'ex presidente del Cile, oggi Direttore Esecutivo di UN Women, Michelle Bachelet sottolinea come "Oggi che le società sono divenute più giuste, democratiche ed egualitarie, cresce la consapevolezza che la violenza contro le donne non sia accettabile né inevitabile".

&


Onu: sei donne su dieci subiscono violenza
In alcuni Paesi più vittime che per il cancro
da Quotidiano Sanità del 25 novembre 2011

L’Oms: in alcuni Paesi è una delle principali cause di morte e disabilità per le donne tra i 16 e i 44 anni. E per la Banca Mondiale il rischio violenza è più alto di quello del cancro, degli incidenti, delle guerre e della malaria.

&


Medicina di genere. Un medico su 4 la ignora
di Eva Antoniotti, da Quotidiano Sanità del 22 novembre 2011

Se ne è parlato in un Convegno svolto a Roma e dedicato alle medicina di genere. Presto sperimentazioni per sesso e studi clinici anche su farmaci "storici", per valutare le diverse risposte di uomini e donne. Ma la sfida è far crescere la cultura di genere negli operatori sanitari.

&


Donne manager. In Italia ancora poche in posizioni di rilievo e il "successo" è pagato a caro prezzo

Il nostro Paese è al 95° posto per ciò che concerne la partecipazione economica della donna. Solo il 47% lavora e lo 0,4% delle aziende ha nei propri CdA due figure femminili. Stipendi inferiori del 22% rispetto ai colleghi uomini a parità di ruolo. Una ricerca sul campo a Roma, Milano e Napoli di O.N.Da e Key2People presentata il 22 novembre a Milano..

&


La rivincita delle signore
di Natalia Aspesi, da la Repubblica del 18 novembre 2011

Forse dovrà passare un po´ di tempo prima che ci si abitui a queste signore normalissime e potenti, sconosciute e autorevoli, e che magari, come ministri tecnici della crisi ci faranno soffrire, forse sorridendo e forse no.

&


Fisco, nidi, part-time: l’agenda per le donne,
di Maurizio Ferrera, dal Corriere della Sera del 18 novembre 2011

Nessun presidente del Consiglio, prima di Mario Monti, l’aveva mai riconosciuto così chiaramente: l’inclusione delle donne nel mercato del lavoro è una questione indifferibile. Il capitale umano femminile è una grande risorsa sprecata nell’economia italiana, un potenziale fattore di crescita che non possiamo più permetterci di ignorare.

&


La via italiana alla convivenza
di Livia Turco, da Tamtàm democratico del 16 novembre 2011

I cinque milioni di immigrati e di immigrate che vivono con noi sono parte di noi, sono una popolazione e non solo lavoratori. Sono donne, uomini, giovani che ci aiutano a vivere meglio. C’è un’Italia profonda, che ha cominciato a costruire la mescolanza e la convivenza tra i diversi. Questa Italia resta tuttora nascosta e sconosciuta.  Eppure, questa realtà ha costruito  un peculiare “via italiana alla civile convivenza”.

&


La crisi, i ricchi e le oligarchie
di Nadia Urbinati, da La Repubblica dell'8 novembre 2011

La durezza di questa crisi consiste nel fatto che per la prima volta cittadini che avevano conosciuto per due o tre generazioni un' espansione dei diritti e delle possibilità, si trovano oggi di fronte alla perdita di status, a non potere aver progetti per il futuro. Anche per questo l'eguaglianza ha fatto il suo grande rientro nella politica quotidiana.

&


La crescita economica? Più donne che lavorano (e più figli)
di Barbara Stefanelli, dal Corriere della Sera del 19 ottobre 2011

Il calcolo lo ha presentato ieri Bankitalia: se raggiungessimo il traguardo fissato dal Trattato di Lisbona - un’occupazione femminile al 60 per cento - il nostro Prodotto interno lordo aumenterebbe del 7% con un incremento della ricchezza nazionale (Pil) pari a quella che abbiamo faticosamente accumulato in dodici anni dal 1998 al 2010. In sintesi: promuovere la presenza delle donne sul mercato del lavoro non è solo una questione di equità, è una questione di benessere, un investimento sul futuro di tutti.

&


Le città italiane viste dalle donne
di Francesca Sironi, da La Repubblica del 14 ottobre 2011

Sicurezza, ambiente, condivisione. Sono le parole d'ordine degli spazi urbani visti al femminile. Molte sono affezionate, tante, soprattutto giovani, se ne vorrebbero andare. Lo rivela un'indagine di Astra Ricerche, di cui scrive oggi il quotidiano romano.

&


San Pietro in Casale. La Sala consigliare dedicata a Nilde Iotti

Livia Turco e Rita Palanza hanno preso parte alla cerimonia inaugurale della nuova Sala del consiglio comunale del comune in provincia di Bologna intitolata alla figura di Nilde Iotti. La cronaca della serata.
“L’Italia della Convivenza”

La Fondazione NILDE IOTTI organizza la conferenza nazionale "L'ITALIA DELLA CONVIVENZA" il 28 e 29 APRILE 2023
presso il TEATRO ROSSINI in VIA DI SANTA CHIARA 14 a ROMA

Per accreditarsi scrivere a info@fondazionenildeiotti.it entro giovedì 27 aprile 2023.

IL PROGRAMMA.


FONDAZIONE NILDE IOTTI

Via Flaminia 53 (sesto piano)
00196 - Roma
email: info@fondazionenildeiotti.it
telefono: +39.06.86.20.57.85