Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
Alice Noli, una ragazza esemplare perché in sé aveva gli elementi più belli delle donne della Resistenza: il coraggio, la nobiltà di pensiero e la consapevolezza di quanto le azioni del singolo possano influire positivamente sugli uomini e sulla Storia.
Il Servizio Civile Universale e obbligatorio sarebbe una grande politica che aiuta la promozione delle competenze dei giovani nei beni comuni, a costruire concretamente la comunità e il welfare universalistico e comunitario. Darebbe un volto nuovo alla democrazia e avrebbe un grande valore simbolico. Si può tornare a discuterne?
Il modo migliore di rendere onore ai nostri vecchi che sono stati uccisi dal virus che ci tiene prigionieri è l’impegno che dobbiamo assumerci fin da ora a costruire politiche decenti per le persone anziane.
Livia Turco, Presidente della Fondazione: «Nilde oggi si batterebbe per leggi su smart working, sostegno alle madri lavoratrici e lotta alla violenza di genere». Le iniziative della Fondazione per i 100 anni: Da Rosa Russo Iervolino a Franca Chiaramonte, le testimonianze del ricordo. Incontri nelle scuole, riedizione del libro dei Discorsi Parlamentari, scaricabile gratuitamente e intitolazioni di vie della città
Oggetto dell’analisi di Marco Omizzolo è la comunità indiana dell’Agro pontino (Latina e d’intorni) impiegata nell’agricoltura, un’agricoltura intensiva nelle serre e all’aperto, che produce prevalentemente ortaggi e frutta, con due, tre raccolti all’anno. E’ una comunità sikh, molto unita e coesa, che si riconosce nella comune area di provenienza (Punjab).
Da Nilde Iotti ho imparato molto. Innanzi tutto la pazienza nell’argomentare le proprie ragioni, la capacità all’ascolto, il rispetto per le opinioni altrui e insieme il non venire meno mai ai propri principie e alle proprie convinzioni profonde. Principalmente ho imparato il valore del saper resistere.
Le proposte di Alleanza per l'Infanzia per i circa 6 milioni di famiglie con figli under 18 e 10 milioni di bambini ed adolescenti. Circa un quarto delle famiglie italiane ha minori in casa e una persona su sei nella popolazione è minorenne. Si tratta delle famiglie e i soggetti più colpiti dalle restrizioni imposte dall’emergenza sanitaria, nell’immediato, ma potenzialmente anche nel medio-lungo periodo.
Fierezza e dignità, coerenza politica e dolcezza materna: queste sono le doti grandi che Milli vedeva in Nilde e naturalmente cercava di assorbire (Milli così drastica, a volte di una durezza che non contemplava repliche).
La sua biografia si è sempre arricchita di scelte personali, anche private e privatissime, che, in certi ambienti politici della stessa sinistra italiana, hanno fatto scalpore e, alla fine, modificato costume e mentalità.
"Oggi Nilde Iotti e le atre donne che come lei hanno vissuto la drammaticità della Guerra ci solleciterebbero ad affontare la nostra emergenza assumendoci le nostre responsabilità per costruire un nuovo pensiero, nuove politiche per costruire un mondo nuovo e un nuovo umanesimo che abbia al centro il valore della vita le a dignità della persona".
Emblematicamente la sua storia personale è intrecciata con quella del movimento per i diritti della donna. L’emancipazione e la liberazione femminile hanno segnato la seconda metà del secolo scorso e contribuito in modo decisivo allo sviluppo della nostra società: Nilde Iotti ne divenne anche un simbolo divenendo, prima donna nella storia repubblicana, Presidente della Camera.
Il presidente del Consiglio regionale Eugenio Giani accoglie la proposta della consigliera Alessandra Nardini
Era il maggio del 1974. In piazza San Carlo a Torino si teneva la chiusura della campagna elettale del referendum sulla legge sul divorzio con il comizio di Nilde Iotti. Segretario del PCI torinese era Iginio Ariemma, un comunista speciale, dirigente politico ed intellettuale, che ci ha lasciato pochi mesi fa dopo una dura malattia consegnandoci un suo ultimo bellissimo libro “Perché sono stato Comunista”.
La Camera ha rappresentato, almeno per me, un po’ una famiglia: ogni mattina Nilde mi chiamava – “vieni qua”- per vedere come ero vestita e le scarpe che portavo. Molto spesso mi rimproverava: “Perché hai delle scarpe così brutte?” oppure “Ti sei messa un vestito indecente”.
La moda trasandata, le gonne a fiorellini, gli zoccoli non le andavano giù. Ma allora quest’idea che il partito fosse una sorta di famiglia funzionava e aveva le sue regole...
Non si dice mai che, esaurito il mandato presidenziale, ha continuato ad essere ed a comportarsi da parlamentare “semplice”. Sempre puntuale alle sedute d’Aula, non si è risparmiata. Io la ricordo seduta ad attendere a sedute lunghissime, votando fino a tarda sera, senza un segno di stanchezza, senza un segno di impazienza.
Ho conosciuto Nilde quando ero giovane segretaria di Milano e poi della Federazione. Abbiamo voluto e avuto l’onore che fosse la capolista alle elezioni politiche più volte. Lei, attaccatissima alla sua terra e allora Presidente della Camera, amava la mia città e la sua modernità. La voleva conoscere nei vari risvolti della cultura, delle fabbriche, dell’arte, dei comuni attorno, dei suoi coetanei partigiani.
Ho ancora il suo splendido foulard, lo conservo tra le mie cose più care, nella carta velina, ed ogni tanto quando Ester mia figlia, viene a frugare nella mia cassapanca, lo prende e mi dice mamma “ma quanto tempo è che non lo metti” ed io la guardo e le dico “non sciuparlo, quello me lo ha regalato Nilde Iotti, la prima donna Presidente della Camera dei Deputati.
Fu organizzata una forte e diffusa campagna stampa a sostegno della richiesta di “processare” la Jervolino. Aperta la riunione i Presidenti Fanfani e Iotti dettero a me la parola per fare il punto della situazione...Sono ormai passati tanti anni e quindi non è facile cogliere l’importanza politica del comportamento della Iotti che fu di una correttezza estrema e che costituisce e che costituisce un’ulteriore prova della sua correttezza istituzionale.
Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
La Fondazione NILDE IOTTI organizza la conferenza nazionale "L'ITALIA DELLA CONVIVENZA" il 28 e 29 APRILE 2023
presso il TEATRO ROSSINI in VIA DI SANTA CHIARA 14 a ROMA
Per accreditarsi scrivere a info@fondazionenildeiotti.it entro giovedì 27 aprile 2023.