Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
Le relazioni del 28 aprile
Le relazioni del 29 aprile
La seconda edizione del libro Le leggi delle donne che hanno cambiato l'Italia, ha cominciato il suo viaggio per l'Italia riscuotendo successo ed interesse.
Il 29 luglio 1976 Tina Anselmi viene nominata Ministra del Lavoro. La prima volta di una donna Ministra.
150 morti in mare sono una ferita profonda, sono una atrocità che non possiamo consentirci..
Quei morti ci dicono il decadimento della società europea, ci dicono che stiamo smarrendo il senso della dignità umana.
Dobbiamo reagire, fermare questo squallore, colpire il cinismo e la disumanità di chi ci governa, dobbiamo mobilitare le coscienze.
Durante la campagna elettorale per le elezioni europee avevamo rivolto un appello alle donne Italiane per costruire l'Europa delle donne a partire dalla consapevolezza che le politiche dell'unione Europea nel corso dei suoi cinquant 'anni hanno favorito la battaglia di emancipazione delle donne Italiane ed europee.
Con grande orgoglio, soddisfazione e speranza rivolgiamo un augurio di Buon Lavoro alla nuova Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen.
E’ in libreria la seconda edizione, aggiornata ed ampliata, del volume a cura della Fondazione Nilde Iotti “Le leggi delle donne che hanno cambiato l’italia”
Guardare a Nilde Iotti con gli occhi di oggi per chi si occupa di storia politica delle donne è un compito facile. Se il mondo, il contesto, i principi, il vissuto di Iotti appartengono a un passato assai diverso dal nostro presente, è altrettanto vero che molte delle istanze politiche che Iotti ha affrontato nel corso della sua attività, seppure mutate nelle forme, sono ancora davanti a noi nella sostanza: la costruzione della pace, di una democrazia inclusiva e di una società solidale, la difesa del lavoro, la riduzione delle diseguaglianze, la necessità del dialogo come presidio di civiltà.
Giovedì 18 luglio alla libreria Le Torri con Livia Turco, Patrizia Campagna, Maria Grazia Carta, Nella Converti, Caterina Ingrassia, Martina Mancini e Rossana Movizzo.
E’ un libro intenso quello di Shahram Khosravi, Io sono confine, che fa pensare, che costringe a riflettere sul senso della parola confine, nel senso di limite, separazione, e su che cosa il confine, nel senso di frontiera, rappresenta nell’organizzazione geopolitica e sociale di questo mondo, oltre che sull’impatto che l’esistenza dei confini ha sulla vita delle persone a seconda che esse siano nate da un lato o dal lato opposto.
Maria José Mendes Evora ha voluto raccontare in queste pagine il percorso che da bambina e adolescente di una numerosa famiglia dell’isola di Boa Vista, Capoverde, l’ha portata ad essere in Italia un’affermata professionista, una leader di comunità, una personalità della nostra Repubblica. Un percorso accidentato ma lineare che ha richiesto tutta la tenacia e la determinazione di cui è stata capace per realizzare un suo sogno: studiare, studiare, studiare, conseguire un titolo di studio per avere gli strumenti per conoscere e essere utile alla collettività.
I movimenti delle donne devono trovare, soprattutto nell’area mediterranea, una voce comune per affermare parità di genere nel lavoro, nella società, nei diritti civili, così da far crescere un’onda anomala che scuota il vecchio continente e lo traghetti verso una forte democrazia paritaria.
Mi si chiede un ricordo su Nilde Jotti. Quando penso a Nilde, penso all’amica con la quale ci scambiavamo le ricette di cucina – era un’ottima cuoca – o con la quale andavamo a cercare le stoffe con cui farci confezionare gli abiti. Penso alla dirigente dell’UDI che a carnevale arrivava alle riunioni della Segreteria con un cestino di frappe da lei confezionate.
Oppure alle passeggiate con lei e Togliatti in Valle d’Aosta e al garbo con cui calmava l’ansietà di Togliatti quando mio figlio Giaime e la loro figlia adottiva Marisa, che erano andati a giocare al fiume, tardavano a tornare a casa.
E’ significativo che sia una donna, la Presidente dell’Associazione nazionale partigiani a prendere posizione contro le “imprese” di Casapound e di Forza Nuova e a chiederne lo scioglimento.
La Fondazione Iotti condivide queste posizioni e si schiera accanto alla Nespolo e a Don Ciotti nel chiedere attenzione per questo fenomeno e provvedimenti che possano essere capaci di contenerlo.
Dall’inizio del suo mandato da Presidente, il 20 giugno 1979, fino a quando lasciò l’Aula di Montecitorio nel 1993,il suo cimento è stato quello di fare vivere i valori della Costituzione attraverso la messa in campo di un azione riformatrice per rendere il Parlamento e le istituzioni capaci di svolgere quella funzione centrale di rappresentanza, di guida, di indirizzo e di governo necessari al Paese.
Il premio dell'Unione Europea per le Donne Innovatrici, finanziato nell'ambito del programma quadro di ricerca Ue Horizons 2020, vede fra le 4 donne vincitrici anche una italiana, la Dott.ssa Michela Puddu. Riconosciuta la sua idea innovatrice di etichette antifrode, fatte di Dna per tracciare i prodotti.
La libertà delle donne ha bisogno di un’Europa più unita, più solidale, più accogliente. E ha bisogno che sulla scena pubblica agiscano forze politiche e culturali pienamente consapevoli della novità rappresentata dalla cittadinanza femminile e dei radicali cambiamenti che essa esige. Il modello individualistico, diventato dominante nell’economia, nella politica, nell’etica, appare assolutamente inadeguato a farvi fronte....
Segui tutti gli interventi nel servizio di Radio Radicale dedicato al convegno della Fondazione Nilde Iotti svoltosi a Roma lo scorso 4 maggio.
Oriana Fallaci - Corriere della Sera, 30 dicembre 1962
a cura di:
Claudia Giurintano
e
Francesca Russo
Le relazioni del 28 aprile
Le relazioni del 29 aprile
La Fondazione NILDE IOTTI organizza la conferenza nazionale "L'ITALIA DELLA CONVIVENZA" il 28 e 29 APRILE 2023
presso il TEATRO ROSSINI in VIA DI SANTA CHIARA 14 a ROMA
Per accreditarsi scrivere a info@fondazionenildeiotti.it entro giovedì 27 aprile 2023.